“In Emilia-Romagna serve una legge sul clima”, la proposta di Avs per la regione più martoriata dagli eventi estremi
- Postato il 31 luglio 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un obiettivo vincolante di neutralità carbonica entro il 2050, con un piano triennale per raggiungerla che prevede obiettivi intermedi, una nuova Strategia di mitigazione che comprende anche un Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici e il green budgeting per allineare le decisioni di bilancio regionale agli obiettivi climatici. Sono tra gli strumenti principali previsti nella proposta di ‘Legge Regionale per il Clima: Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici’, appena presentata dal Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra in Emilia-Romagna su iniziativa del consigliere regionale reggiano di Avs, Paolo Burani. Accade nella regione che ha vissuto, tra gli altri eventi, la scarsità idrica estrema nel 2022, piogge torrenziali e l’alluvione del maggio 2023. In soli tre giorni sono caduti 4,5 miliardi di litri d’acqua, equivalente ai consumi idrici industriali, agricoli e privati della regione per tre anni interi. Ma il 2023 è stato anche l’anno in cui sono state mappate 66mila frane, che hanno interessato 115 comuni e sei province, causando danni stimati in 9 miliardi di euro tra famiglie e imprese. Non è un caso se, dall’ultima edizione dell’osservatorio Città-Clima di Legambiente, l’Emilia-Romagna risulta la regione più martoriata dalla crisi climatica.
La proposta di Alleanza Verdi e Sinistra – Diverse le proposte presentate negli ultimi anni, da quella del M5S nel 2022, a quella dei Verdi nell’ottobre del 2024. Finora senza successo. “La proposta che presentiamo – spiega il consigliere Paolo Burani a ilfattoquotidiano.it – è uno strumento legislativo organico, vincolante e a lungo termine che raccoglie e rafforza tutte le altre azioni e i piani che la Regione ha fatto in questi anni in un unico quadro normativo. Perché riteniamo serva una Legge regionale per il clima che non si limiti a dichiarare obiettivi, ma li renda misurabili, monitorabili, finanziati e partecipati”. Di fatto, l’obiettivo di neutralità climatica al 2050, la centralità delle misure di mitigazione e adattamento e il bilancio ‘guidato’ dagli obiettivi climatici ne sono i pilastri”. Per l’attuazione della legge si prevede una dotazione iniziale di 500mila euro per il 2025, reperiti da fondi regionali. “Le risorse saranno aggiornate annualmente e potranno derivare anche dai Fondi Europei – spiega Burani – mentre si prevede una revisione triennale per adeguare gli stanziamenti in base ai risultati”.
L’obiettivo vincolante di neutralità climatica – La proposta di legge è composta da 19 articoli. Per quanto riguarda le emissioni di gas climalteranti, l’Emilia Romagna ha registrato una lieve diminuzione (del 6,4%) tra il 1990 e il 2022. “Questo ci obbliga a fare molto di più – spiega Burani – per raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e di neutralità climatica entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi del 2015” e il regolamento Ue 1119 del 2021 che istituisce la Legge UE sul clima. L’obiettivo di neutralità climatica viene fissato in modo vincolante nel testo, perseguendo anche la decarbonizzazione complessiva dei consumi energetici e la transizione verso un modello economico basato sull’economia circolare. Nell’articolo 5, viene definito un piano triennale per raggiungere tale neutralità, con obiettivi intermedi misurabili e revisionabili periodicamente. Includerà politiche per aumentare l’uso delle fonti rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’economia circolare.
La Strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici – Sono diversi gli articoli dedicati alle politiche di riduzione delle emissioni e, al contempo, di adattamento ai cambiamenti climatici. La legge prevede che la Regione elabori una nuova Strategia regionale che guidi tutte le politiche pubbliche in materia di clima nei settori chiave, come trasporti, edilizia, agricoltura, turismo, sia per la mitigazione che per l’adattamento. La strategia verrà aggiornata ogni cinque anni e sarà integrata nei piani settoriali regionali. “Particolare attenzione viene data alle azioni di adattamento basate sulla natura (Nature Based Solution), che contribuiscono alla biodiversità e ai servizi ecosistemici” spiega Burani. Si mira al consumo di suolo zero entro il 2050. Fa parte della strategia, il Piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici “uno strumento tecnico normativo innovativo per la pianificazione territoriale e urbanistica di tutti i comuni”. Il Piano regionale di adattamento fornisce linee guida per affrontare gli effetti già visibili del cambiamento climatico, come eventi estremi, innalzamento del mare, rischi idrogeologici. Prevede azioni concrete per rendere più resilienti infrastrutture, città e comunità. Sarà aggiornato ogni tre anni, con il coinvolgimento diretto dei Comuni. Tutti i piani e i programmi regionali e locali dovranno essere coerenti con la Strategia regionale, il percorso per la neutralità carbonica e il Piano di adattamento, garantendo un monitoraggio costante.
Green budgeting e ruolo degli enti locali – Viene introdotto lo strumento del green budgeting per monitorare e allineare le decisioni di bilancio regionale agli obiettivi climatici “garantendo che la spesa pubblica contribuisca alla sostenibilità ambientale e alla transizione ecologica” spiega Burani. Entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge, vengono definite linee guida per redigere un report annuale sulle spese climatiche, accompagnando il bilancio regionale. La legge riconosce l’importanza dei Comuni, in particolare attraverso l’adesione al Patto dei sindaci per il clima e l’energia e la predisposizione dei Piani di azione per l’energia sostenibile e il clima che i municipi sono chiamati a redigere in linea con gli obiettivi regionali. La Regione offre loro supporto tecnico e incentivi finanziari. L’adozione di questi piani, infatti, diventa criterio premiante per accedere ai finanziamenti regionali. La legge prevede incentivi e premialità per i Comuni che implementano azioni di mitigazione e adattamento.
Dall’Assemblea dei giovani alla salute – “Per la prima volta – spiega Burani – viene introdotta l’Assemblea dei Giovani per il Clima, per promuovere l’inclusione attiva dei giovani tra i 14 e i 24 anni. Uno strumento di democrazia partecipativa che si riunirà due volte l’anno per formulare proposte concrete sulle politiche regionali”. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, la Giunta dovrà disciplinarne composizione e funzionamento. La legge promuove l’utilizzo di tecnologie avanzate per la raccolta, gestione e condivisione dei dati climatici, integrando l’Intelligenza Artificiale per analizzare i dati e supportare la pianificazione e la gestione dei rischi climatici e, per la prima volta, si riconosce l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute fisica e mentale dei cittadini. La legge promuove programmi di supporto psicologico, inclusa la prevenzione e gestione dell’ecoansia, con attenzione alle fasce più vulnerabili. Verrà istituito l’Osservatorio per la transizione giusta, dedicato a monitorare l’implementazione delle politiche climatiche, assicurando che la transizione ecologica sia equa e non lasci indietro nessuno. Entro 18 mesi dall’approvazione verrà presentata una relazione sull’istituzione dell’Assemblea dei giovani, lo stato dei piani strategici e l’avvio dell’Osservatorio per la Transizione Giusta. Ogni tre anni, invece, si prevede di presentare una relazione completa sugli obiettivi raggiunti e sugli interventi implementati.
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