Incendi Boschivi e Rischio Idrogeologico

  • Postato il 25 luglio 2025
  • Ambiente
  • Di Paese Italia Press
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Gli incendi boschivi e il rischio idrogeologico sono due fenomeni naturali che, sebbene distinti, sono strettamente correlati e spesso si influenzano a vicenda, con conseguenze devastanti per l’ambiente e le comunità umane. L’Italia, in particolare, è un paese altamente esposto a entrambi questi rischi.
Incendi Boschivi
Gli incendi boschivi sono fuochi che si propagano in aree ricoperte da vegetazione, come boschi, foreste, macchia mediterranea e praterie. Possono avere diverse origini:
Cause:
·        Naturali: Fulmini o, molto più raramente, autocombustione in condizioni estreme di siccità e calore.
·        Antropiche (la stragrande maggioranza):
o   Colpose (involontarie): Comportamenti imprudenti come l’abbandono di mozziconi di sigaretta accesi, l’uso incauto del fuoco per bruciare stoppie o residui agricoli, barbecue mal spenti, malfunzionamenti di elettrodotti, o lanci di petardi.
o   Dolose (volontarie): Appiccati intenzionalmente per speculazione edilizia, bracconaggio, vendette, proteste, o per motivi legati a piromania.
Fattori che favoriscono innesco e propagazione:
·        Condizioni climatiche: Temperature elevate, siccità prolungata, bassa umidità e vento forte sono fattori cruciali che rendono la vegetazione arida e facilmente infiammabile, favorendo la rapida diffusione delle fiamme.
·        Caratteristiche della vegetazione: Tipo di piante presenti e quantità di biomassa secca.
·        Morfologia del territorio: Pendii ripidi e valli possono incanalare il fuoco e accelerarne la propagazione.
Conseguenze degli incendi boschivi:
·        Distruzione di ecosistemi: Perdita di biodiversità, habitat e vegetazione.
·        Inquinamento atmosferico: Rilascio di grandi quantità di anidride carbonica e altri gas nocivi nell’atmosfera, contribuendo al cambiamento climatico e causando problemi respiratori.
·        Danni al suolo: Il fuoco altera le proprietà fisiche e chimiche del suolo, rendendolo impermeabile e meno fertile.
·        Desertificazione: A lungo termine, gli incendi possono accelerare i processi di desertificazione.
·        Impatto economico e sociale: Danni a proprietà, infrastrutture, turismo e agricoltura, oltre a evacuazioni e, purtroppo, vittime.
·        Aumento del rischio idrogeologico: Questo è il punto cruciale della connessione.
Rischio Idrogeologico
Il rischio idrogeologico si riferisce alla possibilità che eventi naturali legati all’acqua e alla geologia causino danni a persone, beni e ambiente. Include fenomeni come frane, alluvioni, smottamenti ed erosione del suolo.
Cause del rischio idrogeologico:
·        Naturali:
o   Precipitazioni intense e prolungate: Le piogge eccessive saturano il terreno, riducendone la coesione e aumentando il peso, favorendo frane e alluvioni.
o   Caratteristiche geologiche del territorio: La composizione delle rocce, la stabilità dei versanti e la presenza di faglie possono rendere un’area più vulnerabile.
o   Eventi sismici: I terremoti possono destabilizzare i versanti e innescare frane.
·        Antropiche:
o   Deforestazione e disboscamento: La rimozione della vegetazione, in particolare degli alberi, elimina la funzione protettiva delle radici che ancorano il terreno. Questo rende il suolo più esposto all’erosione e più vulnerabile a frane e smottamenti.
o   Urbanizzazione incontrollata e cementificazione: La costruzione su pendii instabili o in aree a rischio alluvione, e l’impermeabilizzazione del suolo (che impedisce l’assorbimento dell’acqua piovana), aumentano la portata delle acque superficiali e il rischio di allagamenti.
o   Abbandono del territorio montano: La mancata manutenzione di sentieri, terrazzamenti e opere di regimazione delle acque può portare al degrado del suolo.
o   Agricoltura intensiva e pratiche scorrette: Possono impoverire il suolo e renderlo più vulnerabile all’erosione.
Conseguenze del rischio idrogeologico:
·        Frane e smottamenti: Movimenti di masse di terreno o roccia lungo i pendii, che possono distruggere abitazioni, infrastrutture e causare vittime.
·        Alluvioni: L’esondazione di fiumi o corsi d’acqua che invadono le aree circostanti, provocando danni a cose e persone.
·        Erosione del suolo: La perdita dello strato superficiale del terreno fertile, con conseguenze sulla produttività agricola e sulla stabilità dei versanti.
·        Danni a infrastrutture e beni culturali: Ponti, strade, edifici e siti archeologici possono essere gravemente compromessi.
La Connessione tra Incendi Boschivi e Rischio Idrogeologico
La relazione tra incendi boschivi e rischio idrogeologico è un circolo vizioso:
1.      Impatto degli incendi sul suolo: Quando un incendio brucia la vegetazione, distrugge lo strato protettivo di humus e lettiera che copre il terreno. Il calore intenso può inoltre creare uno strato idrorepellente (idrofobico) sulla superficie del suolo.
2.      Aumento dell’erosione: Senza la protezione della vegetazione e con un terreno reso idrofobico, l’acqua piovana non viene più assorbita efficacemente dal suolo. Invece di penetrare, scorre in superficie con maggiore velocità e forza, trasportando con sé detriti, ceneri e suolo eroso.
3.      Maggior rischio di frane e alluvioni:
o   Frane: L’assenza delle radici che stabilizzano il terreno rende i pendii molto più instabili e suscettibili a smottamenti e frane, anche con piogge di intensità moderata.
o   Alluvioni: Il deflusso superficiale accelerato, unito alla riduzione della capacità di assorbimento del suolo, aumenta rapidamente la portata dei corsi d’acqua a valle, favorendo esondazioni e alluvioni. Le ceneri e i detriti trasportati possono inoltre ostruire canali e fiumi, aggravando la situazione.
4.      Cambiamenti climatici: Gli incendi, rilasciando CO2, contribuiscono ai cambiamenti climatici, che a loro volta possono portare a periodi di siccità più lunghi e a eventi di pioggia più intensi e concentrati, amplificando ulteriormente sia il rischio di incendi che quello idrogeologico.
In Italia, regioni come la Sicilia, la Calabria, la Campania e la Liguria sono particolarmente colpite da questa interazione negativa, registrando sia un’elevata incidenza di incendi che una marcata vulnerabilità idrogeologica.
Prevenzione e Mitigazione
Per affrontare questi rischi interconnessi, sono fondamentali strategie integrate di prevenzione e gestione:
·        Prevenzione incendi: Campagne di sensibilizzazione, pulizia dei boschi e delle aree di interfaccia urbano-rurale, creazione di fasce tagliafuoco, monitoraggio e contrasto ai fenomeni dolosi.
·        Gestione del territorio:
o   Rimboschimento e riforestazione: Piantare nuovi alberi, preferibilmente specie autoctone resistenti agli incendi, per ripristinare la copertura vegetale e la stabilità del suolo.
o   Manutenzione idrogeologica: Interventi di ingegneria naturalistica (es. briglie, terrazzamenti) per regimare le acque e stabilizzare i versanti.
o   Pianificazione territoriale: Evitare nuove costruzioni in aree a rischio, delocalizzare quelle esistenti se necessario.
o   Educazione e informazione: Sensibilizzare la popolazione sui rischi e sui comportamenti corretti da adottare.
·        Sistemi di allerta precoce: Monitoraggio delle condizioni meteo-climatiche e idrogeologiche per attivare tempestivamente i sistemi di protezione civile.
La comprensione di questa complessa interdipendenza è cruciale per sviluppare politiche e azioni efficaci che proteggano il territorio e le persone.

Ing. Francesco Cancellieri *– Presidente AssoCEA Messina APS e  Responsabile Nazionale Area Tematica SIGEA-APS “Paesaggi, Aree Naturali Protette e Rete Natura 2000”
 
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