La direttrice del MACRO Cristiana Perrella è anche la nuova presidente dell’Accademia pontificia di Belle Arti e Lettere
- Postato il 8 settembre 2025
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- Di Artribune
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A marzo scorso, Cristiana Perrella è diventata direttrice del museo MACRO di Roma, raccogliendo il difficile testimone da Luca Lo Pinto (dopo un periodo di stallo, in attesa della nuova direzione artistica). Durante l’estate, Perrella ha presentato alla stampa quello che il museo capitolino per l’arte contemporanea – istituzione dal passato sofferente che vuole guardare al futuro con ottimismo – sarà sotto la sua direzione.
La collaborazione di Cristiana Perrella con la Santa Sede. Il progetto Conciliazione 5
Già dalla fine del 2024, però, Perrella – curatrice e storica dell’arte romana, classe 1965, alla guida del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dal 2018 al 2021 e in passato impegnata con diversi progetti indipendenti per istituzioni italiane e internazionali – ha assunto un impegno a lungo termine con la Santa Sede, come curatrice del programma d’arte contemporanea Conciliazione 5 per il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, inaugurato in occasione del Giubileo.
Lo spazio è una finestra d’arte su strada aperta per tutto l’Anno Santo – dopo la mostra inaugurale di Yan Pei-Ming, fino al 16 settembre sono esposti i lavori di Adrian Paci – e destinata a rimanere oltre, nata da un’idea del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero.
Cristina Perrella alla presidenza dell’Accademia pontificia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon
Ora, proprio nell’alveo della collaborazione con il Vaticano, arriva la nomina alla presidenza della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, ratificata da papa Leone XIV.
Fondata nel Cinquecento, l’Accademia è una delle più antiche istituzioni culturali romane ancora in attività. A sancirne la nascita come primo sodalizio di artisti che accorpasse le singole corporazioni dei mestieri fu, il 5 ottobre del 1543, papa Paolo III, con l’obiettivo di “favorire lo studio, l’esercizio ed il perfezionamento delle Lettere e Belle Arti e di promuovere l’elevazione spirituale degli artisti”.
La storia della dell’Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon
La sede fu in origine la prima cappella a sinistra nel Pantheon, dedicata a San Giuseppe, e dell’Accademia hanno fatto parte i principali artisti di ogni tempo, anche stranieri, da Antonio da Sangallo il Giovane a Taddeo Zuccari, Pietro da Cortona, Velazquez, Borromini, Vanvitelli, Canova, Valadier. Nella seconda metà dell’Ottocento fu istituito anche un pensionato, per ospitare e formare giovani artisti; mentre al 1995, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, data l’inclusione della classe dei Letterati e Poeti e della categoria dei Cineasti. L’istituzione vanta, inoltre, una collezione d’arte poco nota al grande pubblico, distribuita tra il Pantheon (dipinti e sculture dal XVI al XX secolo, disegni del XIX-XX secolo e oggetti d’arredamento) e via della Conciliazione (le donazioni più recenti), dove si trovano anche la Biblioteca e l’Archivio. Il nucleo più consistente della raccolta, anche sul piano qualitativo, concerne il gruppo di ritratti e autoritratti dell’Ottocento e del Novecento, sia dipinti che busti di marmo e gesso. Già a partire dalla prima metà dell’Ottocento, l’Accademia indice concorsi per la formazione di giovani artisti, e sostiene progetti e mostre d’arte sul contemporaneo – ricerca che sembra destinata ad approfondirsi con l’arrivo di Perrella – in collaborazione con altre istituzioni italiane e internazionali.
I progetti dell’Accademia pontificia di Belle Arti
Oggi sotto la supervisione del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, l’Accademia assegna al presidente un ruolo di indirizzo, rappresentanza e coordinamento, anche in relazione alle altre accademie pontificie e più in generale con il mondo della cultura e dell’arte. Perrella si occuperà anche di coordinare le attività scientifiche e culturali.
Livia Montagnoli
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