La Reggia di Venaria gioca con la luce con le installazioni di Anthony McCall. La mostra per l’estate
- Postato il 14 agosto 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
- 3 Visualizzazioni

È ormai una collaborazione consolidata quella che lega la Reggia di Venaria alla Tate di Londra. Un sodalizio che negli ultimi anni ha portato nella storica residenza alle porte di Torino capolavori di William Turner, John Constable e William Blake.
L’estate 2025 si gioca invece nel segno dell’arte contemporanea, con le sculture luminose di Anthony McCall (St Paul’s Cray, 1946), artista britannico noto per le sue installazioni a luce solida.
Anthony McCall alla Reggia di Venaria
Le sue “sculture luminose” consistono in scenografici fasci di luce piani, curvi e conici tesi a delineare volumi che, come lame fisiche, percorrono gli spazi oscurati: alla Venaria Reale, attraverso una lettura contemporanea inedita, entrano in dialogo con gli ambienti barocchi della Citroniera di Juvarra, coinvolgendo direttamente il visitatore in esperienze che espandono e superano le tradizionali performance del cinema artistico, in un percorso che espone i più apprezzati lavori di McCall.
La mostra-evento “Solid Lights”
La mostra, intitolata Solid Lights, si visita fino al 31 agosto 2025 e documenta da un lato l’evoluzione cronologica del lavoro di McCall – partendo dalle prime esplorazioni sulle forme geometriche degli Anni ’60 e ’70 con disegni e fotografie, per proseguire con un video digitale della performance realizzata dall’artista nel film del 1972 Landscape for Fire – concentrandosi però, in particolare su quattro installazioni “solid light works”.
È questo il fulcro dell’esposizione, pensato per l’interazione con il pubblico, invitato a esplorare fisicamente le installazioni, attraversandole con il corpo. In Line describing a cone (1973), una proiezione in lento movimento disegna nello spazio una forma conica volumetricamente definita nello spazio. In Doubling back (2003), le concavità e le convessità delle linee proiettate creano uno spazio dinamico che include ed esclude lo spettatore. In Face to face IV (2013), due proiezioni opposte evocano la sensazione di un incontro tra due persone. In Split second mirror I (2018), infine, l’impiego di uno specchio rifrange e moltiplica le forme scultoree di luce, trasformando la percezione dello spazio.
Into the Light. Il programma della Reggia di Venaria dedicato alla luce
La scelta di portare a Venaria Anthony McCall, con un progetto che vede la curatela di Gregor Muir (Director of Collection at Tate Modern – Exhibition Curator) e di Andrew de Brún (Assistant Curator of International Art at Tate Modern – Exhibition Co-Curator), non è casuale, ma si inserisce nel programma Into the Light dedicato al tema della luce, caratterizzato da un ampio cartellone di eventi, iniziative, mostre e attività fino al 2026. Avviato in occasione dello scorso solstizio d’estate, il progetto parte dal patrimonio architettonico della Reggia – la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, la Citroniera di Filippo Juvarra – approfondendo l’utilizzo della luce in chiave scenografica peculiare del periodo barocco. Ma coinvolge anche i Giardini con le aperture serali (fino al 30 agosto) e propone un lavoro di installazioni luminose e proiezioni multimediali, curato da Davide Ferrario, in dialogo con le tele della Sala di Diana.
In autunno la programmazione proseguirà con il ciclo di incontri Lectio sul tema della luce, mentre durante le festività natalizie sarà la volta di Luminographie: proiezioni luminose ideate dall’artista italo-francese Gaspare Di Caro per le facciate della Reggia e nel borgo antico cittadino, in occasione del festival Immaginaria.
L’articolo "La Reggia di Venaria gioca con la luce con le installazioni di Anthony McCall. La mostra per l’estate" è apparso per la prima volta su Artribune®.