Lamborghini Fenomeno, la nuova supercar del Toro: massima esclusività

  • Postato il 18 agosto 2025
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  • Di Virgilio.it
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Quando si parla di Lamborghini, non si descrive semplicemente un’automobile. Si evoca un’idea, una visione stilistica che da sempre ha preferito il clamore al compromesso, il gesto teatrale al tecnicismo freddo. E adesso, in una delle vetrine più esclusive del pianeta automobilistico – The Quail, A Motorsport Gathering, in California – è stata svelata al mondo la sua ultima creatura: la Fenomeno. Nome già evocativo, che promette tempesta e non certo bonaccia.

Questa supercar è una vettura molto esclusiva, naturalmente lanciata in edizione limitata. Con lei viene celebrato il DNA più estremo del marchio del Toro, quell’anima barocca e muscolare che dal primo giorno sfida la logica per sedurre la ragione.

Il Toro che sfida i limiti

A Sant’Agata Bolognese lo chiamano “heritage”, ma in realtà è una vera e propria stirpe di belve meccaniche quella che inizia con la Reventón nel 2007 e continua con nomi leggendari: Sesto Elemento, Centenario, Sián, fino alla rievocazione moderna del mito Countach LPI 800-4. Modelli scolpiti nella memoria, più che nel carbonio. Alcuni di essi, tra l’altro, hanno già calcato il prestigioso prato di The Quail, come la Centenario Roadster e la Countach rediviva. E ora è il turno della Fenomeno, che sicuramente è in grado di raccogliere l’eredità di queste esclusive fuoriserie.

Per essere davvero speciale, però, la Fenomeno ha bisogno di un biglietto da visita esagerato, e questo corrisponde alla potenza: 1.080 cavalli. Questi ultimi sono così suddivisi: 835 CV provenienti dal maestoso V12 aspirato e 245 CV dai tre motori elettrici che non servono a placare le emissioni, ma ad azzannare l’asfalto con ancora più ferocia. Lo scatto da 0 a 100 km/h si divora in 2,4 secondi, mentre la velocità massima supera i 350 km/h. Numeri che non raccontano tutta la verità, perché la Fenomeno non si misura con l’efficacia del cronometro, ma in emozione pura.

Le sue forme sembrano uscite da uno studio di design extraterrestre: tagli netti e superfici tese come muscoli. Poi, ci sono quei cerchi monodado e gli pneumatici Bridgestone sviluppati apposta per lei, che ricordano la sua essenza speciale e la sua destinazione finale, la pista.

Il nome e l’arena

Fenomeno, come altri nomi mitici della Casa emiliana, si rifà alla tradizione della tauromachia. Nello specifico abbiamo a che fare con un toro da corrida che nel 2002 infiammò l’arena di Morelia, in Messico. Un animale noto per il suo coraggio fuori scala, lo stesso che oggi Lamborghini incarna in carbonio, cavi ad alta tensione e ottani. La scelta non è casuale: come il possente animale, anche questa vettura è destinata a combattere

Accanto alla Fenomeno, i fortunati presenti a The Quail hanno potuto ammirare la nuova generazione ibrida di Lamborghini: la già celebrata Revuelto, con i suoi 1.015 CV e la stessa rabbia del V12 centrale, e Temerario, l’erede spirituale della Huracán, che con i suoi 920 CV da V8 biturbo si prepara a dare battaglia sui tornanti di domani.

Ma nonostante questi titani dell’ibrido, gli occhi erano tutti puntati sulla nuova regina. Perché la Fenomeno non è solo una Lamborghini in edizione limitata: è la prova che l’audacia ha ancora cittadinanza, anche in un mondo di regolamenti, normative e compromessi. È la risposta sfrontata a chi dice che il futuro debba necessariamente essere silenzioso e razionale a ogni costo.

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