Le gemelle siamesi del Burkina Faso tornano a casa: per separarle un intervento da 12 ore al Gaslini
- Postato il 21 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. A sei mesi dal delicato intervento di separazione eseguito all’Ospedale Giannina Gaslini, le due gemelle siamesi tornano finalmente a casa in Burkina Faso. Nate nel dicembre 2024 e unite nella regione toracica e addominale, condividevano il fegato e parte del pericardio. L’operazione, condotta da un’équipe di oltre 50 professionisti, è durata 12 ore.
La storia delle gemelle operate al Gaslini
“Le due gemelle sono arrivate in Italia il 20 maggio grazie all’associazione Una Voce per Padre Pio, nell’ambito del Programma Umanitario Sanitario realizzato in collaborazione con il Gaslini – spiega Giuseppe Spiga, direttore dell’UOC Governo Clinico e vicedirettore sanitario –. L’intero percorso è stato possibile grazie al cofinanziamento dei Patrons of the World’s Children Hospital e della Regione Liguria, nel quadro della normativa nazionale dedicata all’assistenza sanitaria altamente specialistica per cittadini stranieri in condizioni di fragilità”.
“Grazie al Gaslini, ai Patrons e a Una Voce per Padre Pio. Non vedo l’ora di tornare a casa con le mie bambine e costruire una vita normale – ha detto la mamma, Ouedraogo Gueiminatou – Qui abbiamo trovato persone che hanno voluto bene alle mie figlie come fossero le loro. In un momento difficile ci avete accolte e sostenute. Non dimenticherò mai ciò che avete fatto per noi”.
“L’intervento ha rappresentato un momento di straordinaria competenza e profonda umanità – sottolinea Renato Botti, direttore generale del Gaslini –. È il frutto di un lavoro corale in cui eccellenza clinica, ricerca e attenzione alla persona si intrecciano ogni giorno. La cooperazione internazionale è una delle missioni più importanti del nostro Istituto, da sempre aperto ad accogliere bambini da ogni parte del mondo”.
“Questo è il giorno che aspettavamo – afferma Fabrizio Arengi Bentivoglio, presidente dei Patrons of the World’s Children Hospital –. La rete globale di solidarietà che portiamo avanti con partner come il Gaslini funziona: dalla segnalazione di Una Voce per Padre Pio al ritorno a casa di Yousra e Maichara, abbiamo lavorato insieme per restituire a queste bambine il loro futuro. Il nostro impegno per i ‘bambini invisibili’ prosegue con determinazione”.
“Accompagnarle nel viaggio verso casa è per me un privilegio – dichiara Enzo Palumbo, presidente di Una Voce per Padre Pio –. Questa è l’Italia che sa donarsi senza riserve e lasciare un segno nel mondo. La gratitudine va a tutti coloro che hanno reso possibile questa storia d’amore”.
L’intervento di separazione delle due gemelle del Burkina Faso
L’intervento ha richiesto un coordinamento altamente specializzato tra anestesisti-rianimatori, cardiochirurghi, epatochirurghi, chirurghi pediatrici, toracici e plastici, neurochirurghi, radiologi, infermieri e tecnici perfusionisti.
“È stato un percorso lungo e complesso, dalla pianificazione al delicato momento ricostruttivo – spiega Girolamo Mattioli, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche –. Ogni fase è stata preparata nei minimi dettagli, prevedendo possibili criticità e definendo risposte immediate. Dopo la separazione è iniziata una fase ricostruttiva altrettanto impegnativa, sostenuta da medicazioni chirurgiche continue”.
“L’intervento è stato solo l’inizio – aggiunge Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Anestesia e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica –. La separazione non ha consentito una ricostruzione immediata della parete toraco-addominale, rendendo necessari diversi interventi successivi. Oggi però le bambine possono tornare in Burkina Faso in sicurezza e affrontare una vita sostanzialmente normale. Il coordinamento dell’intero ospedale è stato fondamentale, così come la presenza al Gaslini di tutte le specialità necessarie a gestire un caso così complesso. La malformazione da cui erano affette, pur rara, ha buone prospettive di sopravvivenza: il vero ostacolo, per molti bambini, è raggiungere centri in grado di affrontare questa complessità. Per questo la rete di solidarietà che le ha portate in Italia è stata decisiva”.
Anche il personale infermieristico ha svolto un ruolo centrale. Silvia Scelsi, direttrice della U.O.C. Direzione delle Professioni Sanitarie del Gaslini, sottolinea: “L’assistenza a queste bambine ha richiesto un impegno eccezionale da parte di infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici, impegnati giorno e notte per garantire continuità, sicurezza e qualità delle cure. Il loro contributo è stato straordinario: ogni gesto guidato da professionalità, attenzione e umanità”.