L’ex Zecca di Stato non sarà più un museo: dopo l’inchiesta di Artribune partono le proteste dei cittadini

  • Postato il 23 luglio 2025
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  • Di Artribune
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Non si ferma il dibattito attorno all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e, per estensione, al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dopo che l’inchiesta di Artribune ha rivelato come l’edificio dell’antica Zecca di Roma, che doveva diventare un importante polo culturale, sarebbe stato declassato a palazzo per uffici nel silenzio delle istituzioni, ne era uscita un’interrogazione parlamentare. Ora arriva anche la mobilitazione cittadina del quartiere.

Associazioni e partiti che hanno organizzato la protesta

L’Esquilino non è una sede aziendale!” esordisce la comunicazione congiunta di associazioni e partiti di centro e centro-sinistra: a chiamare alla difesa del piano originale che prevedeva un museo ed altre attività pubbliche nella Zecca, sono il Comitato Piazza Vittorio Partecipata, Esquilino Vivo, l’Associazione Abitanti di Via Giolitti, Poleis – Polo Civico Esquilino, il Comitato di Quartiere Rione Esquilino (che già aveva lanciato l’allarme), Associazione Il cielo sopra Esquilino, Esquilino Poesia e poi ancora Circolo PD Esquilino Celio – Monti XX Settembre, Azione I Municipio, Alleanza Verdi Sinistra I Municipio e Movimento 5 Stelle I Municipio.

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Lavori all’Ex Zecca d’Italia. Photo Atelier(s) Alfonso Femia

La protesta contro il cambiamento del destino dell’ex Zecca di Roma

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stravolto il progetto di riqualificazione dell’ex Zecca di Stato, cancellando la destinazione pubblica e culturale che era stata prevista, condivisa e finanziata a seguito di un concorso di progettazione internazionale: niente più spazi museali, biblioteca, formazione e offerta/proposta culturale“, continua la comunicazione. “Al loro posto, uffici chiusi, mense aziendali, parcheggi riservati e sale riunioni interne. È inaccettabile! Un edificio storico nel cuore del Rione, che doveva diventare un Polo “delle arti e dei mestieri”, un presidio civico e culturale per l’Esquilino e per tutta la città, rischia di essere trasformato in una semplice operazione immobiliare a uso aziendale, senza trasparenza né confronto con la cittadinanza“.

La mobilitazione cittadina all’Esquilino

Da questa premessa nasce l’invito alla cittadinanza a farsi sentire giovedì 24 luglio alle 9 davanti all’ex Zecca con un flash mob. Due le richieste: il ripristino del progetto originario (che però l’istituto ritiene ormai largamente insostenibile) e che i cittadini partecipino alle scelte che impattano sul rione. “Chiediamo un confronto aperto con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato – IPZS e il MEF, insieme al Comune di Roma e al Municipio I, alla presenza dei rappresentanti dei cittadini del territorio. Roma e l’Esquilino hanno bisogno di spazi aperti, condivisi, vivi! Partecipiamo in tante e tanti, facciamoci sentire! Difendiamo il futuro dell’ex Zecca!”. Magari non tutto quello che vorrebbero, ma qualcosa i cittadini potrebbero ottenere…

Redazione

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Autore
Artribune

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