L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci considera cittadini o sudditi?
- Postato il 24 luglio 2025
- Blog
- Di Il Fatto Quotidiano
- 3 Visualizzazioni
.png)
Sono veramente basito perché martedì 22 luglio alle 11 circa si è tenuta l’audizione di Ranieri Guerra alla Commissione bicamerale sul Covid. Il Presidente Lisei, all’inizio della giornata, ha letto una missiva mandata dall’ufficio legale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che richiama ad una serie di vincoli che gravano sugli ex componenti dell’Oms. Un vero e proprio intromettersi con un fallo a gamba tesa nei confronti di un organo non investigativo come è la Commissione. L’audizione in forma secretata si è tenuta comunque.
In attesa che tutto venga, come promesso, desecretato e potremmo ascoltarne il contenuto, io continuo a domandarmi qual è il problema e perché il sig. Ranieri Guerra, e la sua ex Organizzazione, non vuole farci sapere come mai noi non eravamo preparati con un piano pandemico adeguato ed aggiornato come la nota storia di Francesco Zambon ci ha insegnato.
Spero qualcuno prima o poi ce lo spieghi. Sotto qualunque giudizio: parlamentare, penale e civile. Ma soprattutto senza alcuna coercizione da parte di organizzazioni che fanno acqua da tutte le parti e che vorrebbero continuare a tenerci sotto la loro ala che dovrebbe essere protettiva ma che, anche oggi, si manifesta come voler dettare regole che non possono essere sovrane per i cittadini. Intanto ho avuto la fortuna di poter leggere la bozza del 18 febbraio 2025 del nuovo piano pandemico ed ancora una volta sono rimasto basito.
Duecentocinquanta pagine. Avete capito bene: duecentocinquanta. Un numero infinito di parole inutili e non schematiche che dovrebbero essere invece riassunte in pochi atti. Chi fa cosa e quando. Come in sala operatoria, magari buia come quella degli oculisti: ogni cosa deve essere al posto giusto, raggiungibile anche al buio, con personale addestrato e controllato periodicamente per avere una risposta il più breve possibile per la salute del cittadino. Ma nonostante il Covid e le sue storture, che forse la Commissione bicamerale ci spiegherà, siamo ancora lontani. Ma lontani a tal punto che c’è il rischio che tutto, Commissione e piano pandemico, non si chiariscano nemmeno in questa legislatura.
Perché in fondo i cittadini dimenticano non sapendo che a distanza di cinque anni sono ancora esposti ai rischi di una infezione di massa senza uomini addestrati (la medicina di base quando cambia?) e senza mezzi adeguati (la sanità privata accreditata quando viene controllata perché sia preparata come quella pubblica sempre più depauperata?). In questa ottica, per non dimenticare, vi consiglio come lettura per l’estate, il libro Giallo plasma, una storia di coraggio e speranza ai tempi del Covid del dott. Massimo Franchini.
Il dott. Massimo Franchini è direttore dal 2011 del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Carlo Poma dell’Azienda Socio-Sanitaria di Mantova. Lui insieme al dott. Giuseppe De Donno, durante la prima ondata di Covid-19 colpisce buona parte del centro-nord Italia, in assenza di terapie per fronteggiarlo, mettono a punto una cura basata utilizzando anticorpi delle persone guarite dal virus come fece il mio anestesista che era in una condizione disperata.
Alla pagina 39, dopo un elenco di cittadini “rinati”, il dott. Franchini scrive: “Il plasma iperimmune ha unito l’Italia da Nord a Sud.” Siamo cittadini uniti stessa Nazione, mai sudditi.
L'articolo L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci considera cittadini o sudditi? proviene da Il Fatto Quotidiano.