Madonna non va in pensione: a 67 anni a Siena flirta con la Gen Z
- Postato il 20 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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67 anni. Una torta gigante a forma di Labubu. Siena come sfondo.
A qualcuno basta questo per ridere, ad altri per applaudire. Ma non è un dettaglio di colore: è il gesto che racconta chi è Madonna oggi. C’è chi a quell’età va in pensione e chi, invece, sceglie di flirtare con la Gen Z, con la toy-culture, con i pupazzi virali. Il tempo passa per tutti, ma non per lei: lo piega, lo trucca, lo mette in scena. Nei consueti nove punti di questo blog voglio oggi celebrare — e discutere — il compleanno di Madonna.
Cominciamo!
1. La torta e Siena
Un compleanno non è mai solo un compleanno, se ti chiami Madonna. E così, a Siena, appare una torta gigante a forma di Labubu: metà coniglio, metà incubo pop, interamente simbolo della Gen Z. È un’immagine che buca lo spazio e il tempo: da una parte il Palio, la città più antica e rituale che abbiamo; dall’altra una popstar 67enne che ancora una volta trasforma il privato in spettacolo pubblico. Nessun dettaglio lasciato al caso: ogni candela è contenuta, ogni foto diventa notizia. E la notizia, puntualmente, siamo ancora qui a commentarla.
2. L’età della pensione
Sessantasette anni. Età della pensione, fino a prova contraria. Per uomini e donne comuni significa tirare i remi in barca, affrontare dolori all’anca, cervicale, notti spezzate. Per lei no. Madonna ribalta la logica: ogni occasione è buona per schiaffarci in faccia che il tempo, nel suo caso, è un dettaglio. Non lo subisce, lo usa come materia prima. Ogni ruga è truccata, ogni ricorrenza diventa messinscena. Non si ritira, non si ferma: insiste. Non con un disco, non con un tour, ma con una torta. È così che la pensione diventa spettacolo.
3. Il tempo come spettacolo
Per Madonna il tempo non è un nemico: è un palco. Lo piega, lo maschera, lo esibisce. Ogni intervento estetico, ogni posa social, ogni festa privata diventa un atto performativo. Non nasconde l’età, la usa come detonatore di scandalo e stupore. A 67 anni non è solo “ancora qui”: è “ancora così”, ed è questa la differenza che colpisce. Per molti invecchiare significa ridurre la presenza, per lei è moltiplicarla. Il tempo non la consuma: è il materiale con cui costruisce la sua eterna rappresentazione.
4. Flirt con la Gen Z
Madonna non parla ai suoi coetanei, ma non li abbandona. Con chi la seguiva negli anni ’80 è complice: un’occhiata ironica, quasi a dire “caro, guarda cosa ti combino: questi non sanno con chi hanno a che fare”. Intanto però il suo vero obiettivo è altrove: flirtare con la Gen Z, adottarne codici e simboli, sporcarsi con la lingua dei ventenni. È un doppio gioco che le riesce solo perché è Madonna: fa arrabbiare, fa sorridere, divide. Geniale e disperata nello stesso gesto
5. Toy-culture e Labubu
Non è un vezzo da compleanno qualunque: scegliere un Labubu significa parlare il linguaggio della toy-culture, la mania globale dei designer toys. Pupazzi inquieti e teneri insieme, venduti in blind box, adorati dalla Gen Z e dalla Gen Alpha. Sono simboli virali, oggetti da collezione e status. Madonna non se li limita a esibire: li porta sulla torta dei suoi 67 anni, li trasforma in icona personale. Un coniglio con i dentoni al posto delle candeline: kitsch, forse. Ma anche un colpo di genio, perché è esattamente il codice giusto per restare dentro la conversazione.
6. Confessions, vent’anni dopo
Madonna non azzecca un disco da almeno vent’anni. Come tanti dinosauri della sua generazione, ha smarrito la scintilla della produzione davvero memorabile. L’ultimo acuto resta Confessions on a Dance Floor (2005): non solo un successo planetario, ma forse il vertice della sua intera carriera. Proprio nel 2025 ricorre il ventennale, e già si parla di un seguito, Confessions 2, con Stuart Price di nuovo al timone. L’augurio è paradossale: che sia una palla. Perché nulla dovrebbe macchiare la perfezione di quel disco, ultimo vero miracolo da pista da ballo.
7. Il marketing del mito
Ogni suo gesto è progettato per diventare contenuto. Madonna conosce le regole dell’attenzione meglio di chiunque: sa che la notizia non è solo un disco o un tour, ma qualsiasi immagine sappia bucare lo schermo. Un compleanno privato diventa trending topic, una torta un meme globale. È marketing puro, elevato a forma d’arte: non importa se l’effetto è geniale o ridicolo, l’importante è che se ne parli. Così si resta nel presente: occupando spazio, saturando il discorso, trasformando la propria esistenza in un flusso ininterrotto, virale.
8. L’ambivalenza eterna
Madonna divide, da sempre. Ogni sua mossa è accolta con applausi e fischi, ammirazione e fastidio. È la sua cifra: restare sospesa tra genialità e disperazione, tra provocazione e ridicolo. A 67 anni non cerca di convincere tutti, cerca di spaccare in due. E in questo è imbattibile: più la si attacca, più diventa centrale; più la si idolatra, più si alimenta il mito. L’ambivalenza non è un effetto collaterale, è la sua forza vitale. È qui che nasce l’eternità di Madonna: nel non essere mai, fino in fondo, una sola cosa.
9. Un riflesso personale
Alla fine il gioco è tutto qui: far sembrare il tempo un dettaglio. Lei ci riesce con le luci e con le feste, mentre molte persone alla stessa età (e non solo) ci provano combattendo i dolori all’anca e la cervicale che bussa un giorno sì e l’altro pure. Due mondi opposti, eppure legati dallo stesso filo: l’illusione di poter sfidare il tempo. Lei flirta con la Gen Z e con la toy-culture, noi con i nostri limiti quotidiani. Genialità o disperazione? Entrambe.
Come sempre, questo spazio si chiude con una connessione musicale: una playlist dedicata, disponibile gratuitamente sul mio canale Spotify — la trovi qui sotto. Se ti va di dire la tua, puoi farlo nei commenti o passare dalla mia pagina pubblica su Facebook, collegata a questo blog: lì il confronto continua tra post, scambi e nuove suggestioni. E fidati: da quelle parti, se ne leggono e se ne sentono delle belle.
Buon ascolto!
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