Maxi sequestro da 42 milioni a imprenditore vicino al clan Puca
- Postato il 12 giugno 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Maxi sequestro da 42 milioni a imprenditore vicino al clan Puca
Maxi sequestro da 42 milioni a imprenditore vicino al clan Puca: beni tra Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. Nel mirino ville, terreni e auto di lusso. La Guardia di Finanza smantella l’impero economico del 63enne già condannato per reati di camorra.
NAPOLI – Un impero economico da quasi 42 milioni di euro è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Napoli a un imprenditore campano di 63 anni, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione camorristica e trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso. Il maxi sequestro ha interessato le regioni Campania, Emilia-Romagna e Lazio. Le indagini condotte dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e Bologna, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, hanno ricostruito una fitta rete di società intestate a prestanome, utilizzate per speculazioni immobiliari e per il reimpiego di capitali illeciti riconducibili al clan Puca, storica organizzazione camorristica attiva nei comuni di Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano.
Maxi sequestro da 42 milioni a imprenditore vicino al clan Puca
Nel mirino degli investigatori sono finite sei società intestate a prestanome, 126 immobili e terreni tra le province di Caserta, Ravenna e Frosinone, sei veicoli di pregio – tra cui due Audi Q8 e A3 – e diversi rapporti bancari. Tra i beni sequestrati figurano immobili di lusso nel casertano, acquisiti – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – grazie a operazioni speculative finalizzate al riciclaggio di capitali illeciti riconducibili al clan camorristico dei Puca.
L’inchiesta
Il 63enne, attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe agito per anni attraverso una fitta rete di prestanome e società di comodo, favorendo l’infiltrazione economica dell’organizzazione criminale attiva tra Sant’Antimo, Casandrino e Grumo Nevano, ma con ramificazioni imprenditoriali anche in Emilia-Romagna. Le indagini hanno evidenziato una sproporzione tra l’enorme ricchezza accumulata e l’assoluta inconsistenza reddituale del soggetto e del suo nucleo familiare, che dal 1998 al 2025 non hanno dichiarato introiti compatibili con i beni posseduti.
Il Quotidiano del Sud.
Maxi sequestro da 42 milioni a imprenditore vicino al clan Puca