Perché Copasir, governo e Servizi rischiano il corto circuito sul direttore di Fanpage Cancellato
- Postato il 11 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Perché Copasir, governo e Servizi Segreti rischiano il corto circuito proprio sul direttore di Fanpage, Francesco Cancellato? Perché la legge che regolamenta i Servizi Segreti, la numero 124 del 2007, all’articolo 17, quello sulle garanzie funzionali riconosciute agli operativi, proprio l’articolo rimaneggiato in maniera inquietante dal famigerato Decreto Sicurezza ancora caldo di fiducia, ha un ineludibile comma 5 che recita: “Le condotte di cui al comma 1 non possono essere effettuate nelle sedi di partiti politici rappresentati in Parlamento o in un’assemblea o Consiglio regionale, nelle sedi di organizzazioni sindacali ovvero nei confronti di giornalisti professionisti iscritti all’albo”.
Francesco Cancellato è un giornalista professionista, dunque intercettarlo è proibito dalla legge che regolamenta l’attività dei Servizi di informazione per la sicurezza per la Repubblica e che pone queste attività sotto la diretta ed esclusiva responsabilità del Presidente del Consiglio (Giorgia Meloni) e della – da questi – Autorità delegata (Alfredo Mantovano).
Bisogna tenere presente questo punto per capire come da un lato governo e Servizi abbiano ammesso al Copasir le captazioni ai danni di Luca Casarini di Mediterranea e di altri attivisti, sottolineando pure, non senza qualche oncia di “intima gioia” (copy right Delmastro), che le intercettazioni erano cominciate con il Conte II, quello con dentro anche il Pd per intenderci e dall’altro invece abbiano sparato una tragicomica cortina fumogena per nascondere la verità su Francesco Cancellato.
Una tragicomica cortina fumogena che ha per ora (!) annoverato, senza pretesa di esaustività: l’ipotesi che Cancellato sia stato intercettato da Servizi stranieri dotati della medesima tecnologia (Graphite di Paragon), con licenza di captare soggetti di altri Paesi. Come se in letteratura non esistessero esempi di collaborazioni “fantasiose” tra Servizi alleati (vedi alla voce Abu Omar). Oppure che Cancellato sia stato intercettato da un ente privato misteriosamente venuto in possesso della tecnologia di Paragon che l’azienda israeliana sostiene di vendere soltanto a governi. Come se in letteratura non esistessero esempi di collaborazioni “fantasiose” tra Servizi italiani e agenzie di spionaggio private (vedi alla voce Pio Pompa o “Squadra Fiore”).
Per finire con il rimpallo sempre più patetico di accuse tra Paragon e governo italiano su chi abbia rescisso per primo il contratto di utilizzo dello spyware, (vedi alla voce: “Dai attacca tu…”, “No, attacca tu”) o su chi abbia offerto collaborazione e chi l’abbia rifiutata per inoppugnabili motivi di sicurezza nazionale (vedi alla voce “Scusi, vuol ballare con me?” “Grazie, preferisco di no”).
Andando oltre la tragicomica cortina fumogena, resta la realtà che pretende verità. Perché la vicenda Cancellato è l’altra faccia della vicenda Almasri: entrambe ci avvertono del precipizio in cui sta cadendo lo Stato di Diritto.
Da Trump a Putin, passando per le destre nazionaliste europee e israeliane, sempre più tronfie, la questione centrale è sbarazzarsi una volta per tutte dell’idea rivoluzionaria che le regole democratiche possano arginare la volontà di chi è più forte a tutela della libertà di chi è più debole. La volontà del più forte è stata legge per millenni d’altra parte e ci sono volute ribellioni, resistenze e ideologie eretiche costate immani sacrifici per sovvertire l’ordine dato dal dispotismo del pre-potente. Gli attacchi alla libertà di espressione (vedi alla voce “caccia alle fonti”, “querele bavaglio”, “conflitti di interessi e concentrazioni editoriali”, “criminalizzazione del dissenso”), alla indipendenza della magistratura, alle prerogative delle Corti Costituzionali, alle Autorità sovranazionali (vedi alla voce “Onu” e “Corte Penale Internazionale”), sono lì a dimostrarlo.
Opporsi a questa deriva arbitraria e illiberale è semplicemente l’unica cosa da fare per senso di giustizia e per alimentare la speranza che il futuro possa ancora essere un posto migliore, anche per questo ha avuto senso impegnarsi per i referendum appena svolti.
Tornando alla questione Cancellato che merita ogni energia, non stupisce che a questo punto della vicenda, forse l’ultima spiaggia per la verità sia rappresentata proprio dalla magistratura (vedi alla voce “di nuovo tu, ma non dovevamo vederci più?”) che ha aperto un fascicolo a partire dalle denunce di Cancellato medesimo e questo ad ulteriore conferma di cosa significhi “bilanciamento tra poteri” a garanzie della libertà individuale. Una magistratura sempre più mortificata nel suo statuto ma anche nella sua efficacia dalle “riforme” fatte ed annunciate a tamburo battente dalla maggioranza di governo. Certo, sullo sfondo, qualche turbolenza di troppo la fanno segnalare pure i nostri Servizi di Sicurezza e non da oggi, i casi Bellomo, Giambruno (quale ruolo in commedia avrebbe dovuto avere la sua automobile?), Caputo… sono matasse non ancora dipanate.
Ma anche per questo, soprattutto se ad ingarbugliarle fossero state mani destre e sinistre, in letteratura si può trovare la soluzione: vedi alla voce “Keep calm e riforma i Servizi con una nuova legge!”.
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