Perché Leclerc è più veloce di Hamilton con la Ferrari SF-25
- Postato il 29 aprile 2025
- Formula 1
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

Estrapolando alcuni dati nel corso del GP dell’Arabia Saudita, abbiamo messo a confronto i giri di Hamilton e Leclerc in condizioni perfettamente equiparabili. Lo abbiamo fatto scegliendo il giro 32, utile ad osservare nel dettaglio le principali differenze di stile, approccio e performance tra i due piloti della rossa.
Le presunte analogie tra i ferraristi
Questo tipo di confronto è particolarmente interessante se si considera quanto spesso, sin dall’inizio della stagione 2025, si sia parlato della sorprendente somiglianza tra i due alfieri della Rossa in termini di guida. Lo stesso Leclerc, intervistato recentemente, ha dichiarato di essere rimasto colpito da quanto lui stesso e Lewis abbiano un approccio analogo in talune circostanze, specie in ingresso curva. Ambedue prediligono uno stile aggressivo molto “front-loaded.
L’anteriore deve essere reattivo e di riflesso permettere una frenata profonda. Quello che possiamo definire un inserimento in curva molto deciso, per intenderci. Per tale ragione entrambi richiedono alla SF-25 un avantreno estremamente solido e preciso. Tuttavia le analogie si fermano qui. Charles ha plasmato il proprio stile per adattarsi alle caratteristiche della SF-25, Hamilton fatica ancora a trovare la giusta fiducia.
l segreto di Charles: frenata progressiva e precisione
Il monegasco ha modificato in modo molto intelligente la gestione della fase di frenata: il suo approccio ora è molto più progressivo e raffinato, con una modulazione della pressione sul pedale del freno che consente un uso più efficace del trail braking. Questo gli permette di mantenere l’anteriore “carico” anche in fase di rilascio, sino all’uscita della curva, contrastando quel sottosterzo che aveva caratterizzato i primi GP della stagione.
La monoposto è più reattiva, con traiettorie più pulita e una maggiore fiducia nel momento più critico del giro. Pure Hamilton utilizza questa tecnica, ma, analizzando i dati, ha bisogno di una fase di decelerazione più lunga e graduale per ottenere lo stesso livello di controllo. La telemetria lo mostra: nel corso del giro 32, Hamilton frena mediamente 63 metri prima in ogni curva, con picchi ancora più marcati come alla 27, dove i metri sono oltre 100.

La differenza di approccio si riflette sull’intera dinamica del giro: Charles riesce a frenare più tardi ma con maggior efficacia, disegnando le curve in modo più deciso. In particolare, tra curva 5 e curva 9, parliamo del tratto più tecnico per i cambi di direzione, il monegasco tiene giù il piede sul pedale del gas per più tempo. Aspetto che gli consente di ottenere una media di velocità a centro curva superiore di circa +10 km/h rispetto a Hamilton.
La chiave è l’avantreno, dove Charles fa davvero la differenza
Ma il dato forse più eloquente che possiamo estrapolare da questa analisi avvalendoci della telemetria si evince tra le curva 1 e 2: nella esse iniziale della pista saudita, infatti, il ferrarista ex Alfa Romeo guadagna ben 0.236. Il tutto è dovuto alla fiducia maggiore in frenata, alla quale si somma la capacità di salire con precisione sul cordolo e mantenere la traiettoria ideale senza scomporre la SF-25. Dov’è fondamentale l’avantreno Leclerc riesce a fare una netta differenza.
Al termine di questo esame risulta lampante un fatto: sulla distanza dei 300 km con tanta benzina, Charles è riuscito a trovato il giusto compromesso tra aggressività e controllo a bordo della sua SF-25. L’estrema fiducia con la sua monoposto, l’adattamento del suo stile di guida e una tecnica nel frenare altamente ottimizzata, gli permettono di sfruttare il massimo potenziale della vettura italiana molto meglio di Hamilton.
Per la Ferrari restano comunque diversi problemi da risolvere, tra cui le criticità del comportamento dinamico. Guidare “sopra i difetti” di un’auto può essere la soluzione solo per qualche Gran Premio. Stesso discorso per il rendimento in qualifica, dove serve uno step di prestazione per scattare più avanti possibile, e per quanto concerne la mera gestione dello pneumatico durante il ciclo di isteresi.