Piemonte, città più verdi ma ancora troppo inquinate: il report 2025 di Legambiente
- Postato il 23 ottobre 2025
- Ambiente
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Il Piemonte mostra segnali incoraggianti sul fronte dell’inquinamento atmosferico.
Nel Rapporto Legambiente 2025 sull’ecosistema urbano emerge che nel 2024 le concentrazioni di PM10 e PM2.5 hanno raggiunto i valori medi più bassi degli ultimi dieci anni.
Torino registra meno giorni di sforamento rispetto agli anni passati, ma secondo Legambiente il merito è dovuto più alle condizioni meteorologiche favorevoli che a interventi strutturali.
L’associazione sottolinea come «le città piemontesi debbano investire di più in trasporti sostenibili e riduzione del traffico veicolare privato».
Acque e rifiuti: Piemonte tra le regioni più virtuose
Sul piano della gestione idrica, il Piemonte si conferma una delle regioni più efficienti d’Italia.
Il sistema di depurazione delle acque reflue e la qualità delle risorse idriche risultano tra i migliori a livello nazionale.
Anche la raccolta differenziata mostra tassi in crescita: in molte province piemontesi si supera ormai il 70%, con punte record nei Comuni di Cuneo e Biella.
Legambiente evidenzia inoltre il ruolo positivo dei progetti di forestazione urbana e di incremento del verde pubblico, in particolare nelle aree metropolitane di Torino e Novara.
Consumo di suolo e siti contaminati: le ombre del report
Nonostante i miglioramenti ambientali, il consumo di suolo continua a rappresentare una criticità significativa.
Nel 2024 il Piemonte ha perso oltre 300 ettari di suolo naturale, con un forte impatto nelle aree industriali e periurbane della Città Metropolitana di Torino.
Secondo i dati citati nel rapporto, i siti contaminati censiti in regione sono oltre 2.100, di cui circa 850 ancora in fase di bonifica.
Legambiente definisce il quadro «preoccupante» e sollecita un piano di recupero e rigenerazione delle aree compromesse.
Cambiamenti climatici e resilienza urbana: una sfida aperta
Il 2024 è stato uno degli anni più caldi mai registrati in Piemonte.
L’aumento delle temperature medie e la maggiore frequenza di eventi meteo estremi – come nubifragi, grandinate e periodi di siccità – rendono urgente una pianificazione urbana più resiliente.
Nel report, Legambiente invita le amministrazioni locali a integrare strategie di adattamento climatico nei piani urbanistici e nei programmi di mobilità.
Un bilancio in chiaroscuro
Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più attente alle politiche ambientali, grazie ai progressi su aria, acqua e gestione dei rifiuti.
Tuttavia, secondo Legambiente, «serve una visione più ambiziosa e integrata, che unisca innovazione, mobilità sostenibile e tutela del territorio».
Solo così le città piemontesi potranno diventare modelli di equilibrio tra sviluppo e qualità della vita.
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