Presidio contro la legge del governo sulla caccia, le associazioni: “Ecco perché è una norma ammazza-natura, fermiamola”

  • Postato il 4 giugno 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Questa legge è stata scritta non sappiamo bene da chi e non sappiamo bene come.” A dichiararlo è Domenico Aiello, avvocato e responsabile tutela giuridica del Wwf, durante il presidio organizzato dalle associazioni ambientaliste e animaliste in collaborazione con i parlamentari di Avs, per protestare contro il disegno di legge, promosso dal ministro Lollobrigida, di stravolgere della legge 157 del 1992 che tutela la fauna e regolamenta l’attività venatoria. “Questo provvedimento va rigettato – spiega Gianluca Felicetti, presidente Lav – perché è solo l’ultimo degli atti normativi che sono già stati approvati e che permettono già la caccia selvaggia nei parchi urbani.” In piazza le associazioni hanno diffuso un dossier che sottolinea i principali cambiamenti presenti nella bozza promossa dal ministero dell’Ambiente.
Tra questi: l’apertura della caccia in aree oggi protette, comprese spiagge e parchi; la liberalizzazione e la cattura dei richiami vivi; l’eliminazione dei limiti per appostamenti e calendari venatori, con rischio di caccia in piena stagione riproduttiva; l’indebolimento dei controlli e delle sanzioni, con autorizzazioni facili e autocertificazioni e la messa in mora dell’Italia da parte della Commissione UE, per violazioni alle direttive Uccelli e Habitat. “Noi chiediamo al governo di dialogare con le associazioni di protezione ambientale – conclude Aiello – che hanno un know how e che, anche grazie alle sentenze della giurisprudenza degli ultimi anni, hanno permesso di avere oggi un ambiente più vivibile.”

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