Quanto sarebbe utile una vera scuola di Educazione Continua in Medicina?

  • Postato il 10 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Sono stato fortunato. Ho iniziato la mia carriera professionale nel lontano 1981 in uno ospedale pubblico non universitario. Devo molto al mio primario di allora, il dottor Giovanni Agugini, e al suo aiuto, il dottor Pietro Bruttini, con il quale ho condiviso tutto il mio percorso. Mi sono allontanato subito dall’ambito universitario che non mi dava nulla. Memorabile il fatto di aver protestato con il professore della scuola di specializzazione di Pavia che era muto e sorso alle mie richieste di “imparare”. Per quel motivo la mia specializzazione è durata un anno in più.

Sono stato fortunato ad aver lavorato molto perché ho imparato tanto. A cominciare dai colloqui mattutini delle 7 su casi clinici che si continuavano durante le ore di sala operatoria o di reparto all’Ospedale Fatebenefratelli ed Oftalmico di Milano. Una vera e propria scuola di vita specialistica professionale di Educazione Continua.

Poi sono arrivati i primi congressi. Vedevo che si svolgevano spesso in luoghi da favola e in splendide cornici addobbate da aziende farmaceutiche o di strumentario diagnostico e chirurgico. Mai mi sono fatto attirare, anzi ho sempre contrastato, a mie spese, questo tipo di aggiornamento “veicolato” – come ho dimostrato anni dopo. L’azienda sponsorizza ma poi chiede di conto! Alla fine dei congressi veniva dato un attestato di frequenza spesso ottenuto alla fine di una valutazione a quiz in cui usciva il “valore” ancestrale di copiatura fra colleghi! Poi è arrivato Internet che ha dato una svolta agli aggiornamenti con siti tipo PubMed presente dal 1949 ma che, con l’avvento di internet, è entrato in tutte le strutture sanitarie.

Pochi attimi di miglioramento, poi la politica che legifera anche senza capire nulla introduce i corsi di Educazione Continua in Medicina (ECM) che si possono continuare a fare in presenza, sempre copiando, oppure online, sbirciando o copiando, oppure ancora – oggi – facendosi aiutare dall’Intelligenza Artificiale, capendo così quanto non sia infallibile. Infatti la Legge milleproroghe introduce delle nuove regole per cui tutti i crediti non fatti possono essere sanati se entro il 31 dicembre 2025 vengono fatti corsi per 150 crediti!

Tutti i medici sono preoccupati e si affidano a società non sempre “pulite”, che ti offrono crediti gratis – basta che la rimanenza la paghi con un “abbonamento” che poi è difficile annullare, come mi hanno detto alcuni colleghi. La somma totale corrisponde, guarda caso, a quella del triennio della legge! Poi ci sono quelli gratis, ad esempio dell’Ordine dei Medici di Milano, che ci tiene a precisare che i corsi svolti dai colleghi “potrebbero essere sponsorizzati”!

Da ultimo ci sono alcune assicurazioni professionali che a lettere cubitali scrivono che basta essere assicurati con la loro compagnia che ti garantiscono la copertura, anche se non in regola con i crediti! Insomma la solita bolgia per degli “esami” che certo non garantiscono, in questi modi, la preparazione reale ad affrontare la malattia e la salute del cittadino, in quel percorso empatico in cui si deve essere uno per l’altro per sconfiggere il nemico non con risposte a quiz. Altrimenti si “rischiatutto”!

Ma siccome per natura, soprattutto in questo mio spazio, devo criticare ma anche fare proposte nuove utili alla comunità, vi dico come organizzerei io un vero e utile aggiornamento per i medici, per tutti i medici. Propongo un corso annuale gratuito da svolgersi obbligatoriamente da tutti on line e organizzato dall’ordine dei medici di iscrizione, che finalmente giustificherebbe il versamento del costo annuale, da svolgersi nel secondo semestre di ogni anno che raccolga esclusivamente le novità in campo clinico e chirurgico della specialità in cui si esercita.

Un’ora di corso, seguito da domande e risposte a quiz, per cinque ore totali, e 50 domande, che si possono svolgere in cinque sezioni. Si utilizzano a turno ogni anno i vari professori universitari e i loro collaboratori pagati dall’Ordine dei Medici, cioè dagli iscritti, senza interferenze. Mi spiego meglio: in Italia ci sono, ad esempio, venti cattedre universitarie di Oculistica? A turno, quindi ogni vent’anni, capiterà la stessa cattedra: essa farà il piacere, oltre l’insegnamento universitario, di “insegnare” anche ai colleghi le nuove tecniche mediche e chirurgiche dell’anno con l’obbligo reale di frequenza – oppure ci sarebbe la cancellazione automatica dall’Ordine e l’impossibilità di esercitare. Non avremmo scuse e probabilmente non copieremmo perché sarebbe realmente interessante e utile al lavoro quotidiano.

Mi spiegate cosa mi interessa per la mia professione, e per il bene del paziente, avere oggi 50 crediti gratis dell’Ordine dei Medici di Milano per un corso di “Medicina e Odontoiatria: un legame indissolubile”, se nemmeno ho fatto l’esame universitario di odontoiatria, non essendo obbligatorio? Sono certo che il mio primario Agugini si stia rivoltando nella tomba!

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Il Fatto Quotidiano

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