Regionali Calabria, focus sul programma di Pasquale Tridico

  • Postato il 30 settembre 2025
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Regionali Calabria, focus sul programma di Pasquale Tridico

In attesa del voto i prossimi 5 e 6 ottobre, un focus sui programmi dei candidati alla carica di presidente, oggi è il turno di Pasquale Tridico, candidato per il centrosinistra. Dal reddito di dignità al rilancio delle aree interne


OLTRE gli slogan, i botta e risposta, le polemiche e i meme di questa campagna elettorale ci sono i programmi dei tre candidati alla presidenza della Regione Calabria. Li abbiamo letti e in questo spazio vi proponiamo, per ciascun candidato presidente, una sintesi delle principali (e anche delle più curiose) proposte contenute. Oggi tocca al programma del candidato del centrosinistra Pasquale Tridico. La versione integrale è consultabile sul sito tridicopresidente.it

IL PROGRAMMA DI PASQUALE TRIDICO IN DIECI PUNTI PROGRAMMATICI

DIECI punti programmatici in cui si articola l’«altra politica» che Pasquale Tridico – candidato del centrosinistra alla guida della Regione Calabria – propone come alternativa a Roberto Occhiuto. Una politica «per e con le persone» la definisce l’ex presidente Inps, che si propone di «mettere al centro i bisogni dei calabresi, in modo prioritario i bisogni degli svantaggiati e dei più vulnerabili». Quasi 40 pagine, con una serie di dati e tabelle allegate in fondo, che il candidato cita a suo sostegno per corroborare la premessa da cui parte: la Calabria, scrive, «è alle prese con una profonda e persistente policrisi strutturale», collocata nelle retrovie italiane ed europee dagli indicatori socioeconomici. C’è margine però «per invertire la tendenza», assicura. Seguono, per ognuno dei dieci punti programmatici indicati, gli elenchi delle proposte, degli obiettivi, dei propositi. Di seguito alcuni dei temi affrontati.

LA QUESTIONE MADRE, LA SANITÀ

Si parte, ovviamente, dalla fine dei commissariamento e dal ritorno a un’autonoma gestione regionale della sanità. Tridico confida di raggiungere l’obiettivo entro sei mesi e di avviare un’interlocuzione con il governo per rinegoziare il debito sanitario e alleggerire l’impatto sul bilancio regionale. Tridico propone di superare «l’esperienza fallimentare» di Azienda zero e, qualche punto più avanti, di istituire una nuova Agenzia per la sanità regionale «con il compito di garantire efficienza, equità e premialità nella realizzazione di progetti e servizi strategici per il sistema sanitario regionale».

SANITÀ E NUOVI PACCHETTI DI INCENTIVI

Propone poi l’introduzione di un pacchetto integrato di incentivi economici e professionali per attrarre e trattenere personale medico e sanitario, un piano straordinario di assunzioni, la riattivazione (previa verifica) «in tutto o in parte» dei piccoli ospedali chiusi per il piano di rientro, la riapertura di ambulatori e guardie mediche.


Prevista anche una riforma del governo locale della sanità, che nella sua visione passa dal «rafforzamento dei direttori di ospedale, dalla valorizzazione dei direttori di distretto, da strumenti gestionali adeguati». Gli ambiti delle Aziende sanitarie saranno ridefiniti «per renderle realmente gestibili e vicine ai cittadini».

IMPRESE E INNOVAZIONE

Tridico propone il rilancio dei porti, lo sviluppo dei retroporti e delle aree industriali connesse, un piano di misure per attrarre aziende nazionali e internazionali. Ancora, nell’elenco troviamo incentivi per imprese avviate da giovani e da donne, la creazione di un fondo regionale, finanziato anche da risorse europee, incentivi per la digitalizzazione, misure di microcredito a tasso agevolato, tirocini retribuiti in azienda per i giovani aspiranti imprenditori.

LAVORO E WELFARE NEL PROGRAMMA DI TRIDICO

Il cuore della proposta qui è il reddito di dignità regionale, lanciato da Tridico sin dalle prime battute della campagna elettorale. Cinquecento euro al mese (la somma varia perché andrà ad integrazione del reddito eventualmente percepito, fino a raggiungere quella soglia), destinato a chi si trova in difficoltà e non percepisce l’assegno di inclusione, il reddito di dignità è pensato «per garantire sicurezza e inclusione, con un forte orientamento alle politiche attive e alla presa in carico anche dei Comuni e del terzo settore per lavori di utilità sociale, utilizzando anche risorse del fondo sociale europeo». La spesa stimata, ha detto in questi giorni di campagna elettorale Tridico, si aggira intorno ai 130 milioni di euro.

LA MOBILITAZIONE DEGLI INVESTIMENTI


Collegata a questa misura la «mobilitazione» di investimenti destinati al recupero del patrimonio archeologico, culturale e dei borghi delle aree interne, «coinvolgendo direttamente i beneficiari del reddito di dignità, che non trovano lavoro, in attività di valorizzazione e tutela del territorio». Tridico si impegna a istituire il salario minimo regionale, ovvero una clausola nei bandi pubblici – come ha spiegato, ospite del Forum dell’Altravoce-Il Quotidiano – che fisserà il compenso minimo da riconoscere ai lavoratori impegnati nell’appalto (non meno di 9 euro l’ora).
Non era ancora dettagliato nel programma, ma è stato annunciato in campagna elettorale il piano occupazione con cui Tridico promette di assumere «con contratti stabili» 10mila giovani under 40.

IL “GREEN TEAM” DELLA CALABRIA DI TRIDICO

Lo ha ribattezzato il “Green Team” della Calabria e saranno impiegati a tutela dell’ambiente e per rilanciare la cultura. Tre i compiti che saranno assegnati – nel progetto di Tridico – ovvero la custodia delle foreste per prevenire incendi e dissesto idrogeologico (integrando, verosimilmente, Calabria Verde), la cura della manutenzione nelle spiagge libere, il rilancio dei musei e delle attività culturali (a questa attività saranno destinati 3mila giovani, nei piani del candidato del centrosinistra). A queste 10mila assunzioni, Tridico aggiunge poi il reclutamento di mille giovani laureati e specializzati che opereranno nei quattro poli tecnologici che propone di istituire a Corigliano Rossano, Crotone, Vibo e Reggio. In tutto, per questi due progetti stima una spesa di 330 milioni di euro.

TRASPORTI E INFRASTRUTTURE

Qui, oltre al completamento dei cantieri in corso e delle opere avviate e al potenziamento delle infrastrutture regionali, Tridico propone di far partecipare i cittadini alla definizione delle priorità infrastrutturali con forum e consultazioni territoriali.
«Stop al Ponte sullo Stretto» scrive ancora nel programma. Come ha spiegato durante il Forum con l’Altravoce-Il Quotidiano, intende presentare un ricorso all’Unione europea «che verterà soprattutto sull’uso efficiente delle risorse».

UNO DEI TEMI CENTRALI DI TRIDICO, LE AREE INTERNE

Uno dei temi centrali della campagna elettorale – insieme al reddito di dignità – è stato il rilancio delle aree interne. Tanti piccoli borghi dell’entroterra, dal nord al sud della Calabria, sono state tra le tappe del “Crediamoci tour”. Nel programma, sotto questo “capitolo”, troviamo la promessa di servizi essenziali garantiti in ogni comune, la definizione di un programma di incentivi al reinsediamento nei borghi, il miglioramento della legge sui Consorzi di bonifica, il potenziamento dei mezzi pubblici. Tridico si impegna a creare un assessorato al contrasto allo spopolamento «per garantire un coordinamento politico sulle politiche di rivitalizzazione delle aree interne – si legge nel programma – con coinvolgimento delle comunità locali per acquisirne conoscenze ed esigenze». Il candidato del centrosinistra, poi, vuole replicare dei modelli già sperimentati. Come lo “Jonadi Borgo Erasmus” per promuovere scambi culturali e il modello Riace «per le politiche di accoglienza, con programmi di inclusione e integrazione».

AMBIENTE ED ENERGIA

Qui si prevede un piano straordinario per la depurazione e il contrasto agli sversamenti, la lotta agli incendi con squadre permanenti e droni, lo stop alle speculazioni sull’eolico per rilanciare invece l’uso dell’energia solare, una «valutazione» sull’energia da biomasse «per l’impatto ambientale dei processi di combustione». Per quanto riguarda l’idrico, si prevede una riforma di Arrical, la società in house della Regione nata durante il mandato Occhiuto, lo sviluppo di dissalatori, la rivisitazione del ciclo integrato per ridurre le perdite al 10/20%.

ISTRUZIONE E CULTURA

Tra i vari obiettivi indicati, troviamo incentivi ai laureati che restano in Calabria e l’avvio dei programmi di dottorato industriale. Tra le proposte anche i “Masters & Back Calabria”: borse di studio post laurea collegate a un patto di inserimento lavorativo con imprese regionali o pubblica amministrazione. Se poi non si rientra in Calabria la borsa si trasforma in prestito d’onore da restituire. Altro strumento che si propone è quello della dote di formazione: un contributo fino a 1.500 al mese per disoccupati under 35, che accettino di seguire percorsi finalizzati alla certificazione delle competenze o all’accompagnamento al lavoro. Per quanto riguarda la cultura, si immagina un ‘Festival della Calabria’, con un calendario unico di eventi regionali «improntato sulla tradizione della Tarantella e dei canti tradizioni calabresi».

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