Ripugnante che per molti governanti la legalità debba diventare il vestito dell’abuso del potere
- Postato il 23 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Diritto e legge, diritto e giustizia, legalità e giustizia. I rapporti tra potere e giustizia passano molto da qui. La giustizia però è sovrana, quella costituzionale lo è ancor di più. È davvero interessante e anche alquanto ripugnante la concezione del diritto che molti governanti hanno, quelli che pensano che la legalità debba diventare il vestito dell’abuso del potere. Così che diventi ancor di più colletto bianco. Il diritto che vale solo se non è in contrasto con gli interessi del potere: il cosiddetto diritto che vale, ma fino a un certo punto, come candidamente confessato dal ministro degli esteri Tajani, capo del partito fondato da Silvio Berlusconi che tra le varie sue teorie bislacche riteneva che i magistrati autonomi, indipendenti e coraggiosi fossero antropologicamente diversi.
Il potere che non ama e anzi tradisce la Costituzione adora la legalità, quella però a sua misura e piacimento, quella che serve a legalizzare i suoi abusi. Adora legge e ordine quando servono a garantire l’impunità e a colpire solo le marginalità sociali e coloro che rappresentano un pericolo per il potere. Stanno facendo scempio del diritto internazionale, delle convenzioni internazionali sui diritti umani e i crimini di guerra, calpestano ripetutamente la Costituzione e poi hanno anche l’ardire di sostenere che stanno dalla parte dello Stato e delle forze di polizia.
Dovrebbero sapere, i governanti dell’ordine costituito, che chi serve la repubblica è soggetto alla legge e in primis alla Costituzione e che le leggi non possono essere in contrasto con la Costituzione. Questa è la piramide del diritto, la gerarchia delle fonti giuridiche al cui vertice c’è la Carta nata dalla resistenza al nazifascismo. Parlano di pace, ma confondono la pace con la distruzione sistematica di un popolo, fanno finta di non sapere che pace senza verità e giustizia è realizzabile. La legge del più forte può essere legge ma non è giustizia. Le norme senza giustizia e in violazione del diritto costituzionale ci accompagnano verso lo stato autoritario.
Il potere vuole l’ordine al suo servizio, la legge come suo scudo e la Costituzione invece da abbattere perché costruisce diritti che vanno nella direzione della legalità costituzionale e della giustizia. Difendere e attuare la Costituzione vuol dire realizzare diritti ed è per questo che i poteri vogliono indebolire la Costituzione: perché vogliono che il diritto non sia diritto per tutte e tutti, ma una concessione che ti dà il potere. Perché il potere non ci vuole davvero cittadini, ma sudditi. La giustizia non può essere disubbidita, la legge se contro la Costituzione va disarticolata con gli strumenti del diritto costituzionale.
Il diritto fino a un certo punto per loro è il diritto scolpito nella Costituzione, dimostriamo invece che la legalità formale costruita sull’abuso del potere diviene diritto inesigibile perché contro la giustizia e manifestamente incostituzionale. La lotta per i diritti è in primis lotta contro gli abusi del potere. Se pensano che il diritto ad avere diritti vale fino a un certo punto, il popolo sovrano si deve prendere i diritti senza chiedere il permesso ad un potere che abusa del suo potere e che ha tradito la democrazia, la costituzione e la repubblica.
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