Sana Yousaf, giovane star di TikTok, assassinata in Pakistan per aver detto “no”
- Postato il 11 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Sana Yousaf aveva appena compiuto 17 anni. Aveva festeggiato il compleanno con una torta rosa e palloncini, condividendo il momento con oltre un milione di follower su TikTok e Instagram. Il giorno dopo, è stata uccisa con un colpo di pistola al petto. Le immagini del suo corpo sono rapidamente diventate virali in Pakistan, scatenando un’ondata di rabbia e dolore tra molte donne.
La polizia ha arrestato Umar Hayat, 22 anni, disoccupato di Faisalabad, accusandolo di aver molestato ripetutamente Sana e di averla uccisa dopo che lei ha ignorato i suoi messaggi. Secondo la famiglia, Sana non aveva parlato delle minacce ricevute. “Era più coraggiosa di un figlio maschio,” ha detto il padre, Syed Yousaf.
La morte assurda e dolorosa di Sana Yousaf mi fa riflettere ancora una volta su quanto sia diventato pericoloso per le donne esprimersi liberamente, online e non solo. Penso che sia veramente sconvolgente che una ragazza di appena 17 anni possa essere uccisa per aver semplicemente ignorato dei messaggi indesiderati. Eppure, questa tragedia mette a nudo una realtà che spesso preferiamo ignorare, in troppi luoghi del mondo, come nostro paese Italia, e compreso il Pakistan, dove le donne pagano con la vita la scelta di essere visibili, di mostrarsi, di esistere online.
La cosa che colpisce e indigna ancora di più, però, è il coro di commenti spregevoli e insensibili apparsi sui social dopo la morte di Sana. Molti commenti vergognosi hanno festeggiato la sua morte, con frasi come “sono felice che sia successo” o “oggi ballo per la gioia”. È agghiacciante leggere frasi di giubilo e approvazione davanti alla morte di una ragazza innocente di solo 17 anni. Questa non è solo mancanza di empatia, ma rappresenta una vera e propria cultura di odio e colpevolizzazione delle vittime, che continua a diffondersi indisturbata.
Mi chiedo seriamente se esistano ancora spazi sicuri per le donne, specialmente in contesti patriarcali profondi come quello pakistano. Sana, come molte altre ragazze della sua generazione, usava TikTok per condividere momenti semplici, normali, gioiosi della sua vita quotidiana. Ma, evidentemente, anche questa innocente normalità viene percepita come minaccia da chi pensa che una donna debba restare invisibile.
Secondo un rapporto, dal 2017 la Digital Rights Foundation in Pakistan, ha registrato oltre 20.000 casi di violenza di genere online. Ma le leggi in Pakistan sono ancora insufficienti per proteggere queste ragazze.
Credo profondamente che il problema non sia soltanto giudiziario o legislativo. Certo, servono leggi più severe, servono pene certe per chi perseguita e minaccia. Tuttavia, penso anche che occorra affrontare con determinazione una battaglia culturale. È fondamentale educare i ragazzi e gli uomini, per distruggere alla radice una mentalità tossica e violenta che considera la libertà femminile come un affronto.
Le autorità pakistane siano intervenute rapidamente nell’arresto del presunto assassino è un segnale forte dalla parte delle autorità , ma spero vivamente che questa tragedia diventi l’occasione per riflettere su quanto ancora c’è da fare per garantire sicurezza e libertà alle donne. Credo fortemente che non basta punire, bisogna educare, cambiare mentalità, avere uomini che finalmente dicano chiaramente che tutto ciò è inaccettabile.
Le foto sono state prese dal profilo instagram della ragazza: https://www.instagram.com/sanayousaf22/
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