Sono psicologa e sono molto preoccupata per i giovani e la loro salute mentale
- Postato il 23 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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di Marta Businaro
Sono una psicologa psicoterapeuta e criminologa e, come i miei colleghi, sono molto preoccupata. Preoccupata per quello che l’umanità sta diventando e per la totale indifferenza che ruota attorno ai giovani e alla loro salute mentale.
I ventenni che “vogliono spaccare il mondo” non esistono quasi più. La grinta, la vitalità, i tormenti, le passioni degli adolescenti sono appiattiti e impalliditi, così come la loro capacità di provare autentiche emozioni. Molti dei nostri giovani sono divenuti “morti viventi”, senza passioni, prospettive, valori, smarriti in un qui e ora dove tutto è apparenza e niente ha più senso. Mel mio studio sento, dai giovani, storie di morte: ricerca spasmodica di esperienze sessuali a partire dai 12-13 anni, esperienze completamente prive dei correlati affettivi e amorosi ma ridotte a prestazioni pornografiche da condividere con i coetanei in una sorte di gara a chi lo fa di più; utilizzo di sostanze e alcool già dalle scuole medie per “disinibirsi abbastanza per fare sesso” o per “sballarsi perché tutto è piatto e noioso”; biasimo della povertà e del diverso; ricerca ossessiva del denaro e della ricchezza attraverso furti o prostituzione; ricerca spasmodica della perfezione fisica con ricorso a chirurgia estetica invasiva anche nella minore età; totale perdita dei valori di lealtà, amicizia, fratellanza, solidarietà; caratteri sempre più tendenti al narcisismo (otterrò ciò che voglio ad ogni costo, anche calpestando gli altri), godimento nella sofferenza dell’altro e livelli bassissimi di empatia e di intelligenza emotiva; autostime fragilissime fondante sul consenso ricevuto attraverso i like e il numero di follower.
Spaventa, inoltre, la riduzione drastica del livello cognitivo e della capacità espressiva, riduzione del vocabolario e delle capacità linguistiche, dove tutto quello che non trova più modo di essere comunicato viene agito: se mi lasci ti uccido; se mi fai un torto ti ammazzo; se sono in disaccordo ti picchio.
Non tutti questi ragazzi hanno genitori assenti o insegnanti incompetenti, dobbiamo smetterla di nasconderci dietro alle dita puntate ora verso questo ora verso quello. Siamo colpevoli tutti. La società è volgare, violenta, incolta, gretta, narcisistica. Il messaggio menzognero che rimbomba in ogni dove è “puoi essere tutto quello che vuoi, ottenere tutto quello che vuoi”, e in questa corsa inarrestabile all’impossibile, non importa quanti restano indietro, quanti periscono.
Nemmeno le più alte cariche istituzionali si salvano più dal degrado dell’offesa e della menzogna: si può dire qualsiasi cosa, anche la più bassa e volgare, senza più vergogna. La politica fa la guerra all’istruzione quando non la usa per la propria propaganda; si oppone all’educazione affettiva e sessuale da parte degli esperti nelle sedi educative ma non fa nulla per limitare l’accesso, da parte dei minori, alla pornografia, dove regnano violenze e soprusi e dove i giovani ormai imparano a relazionarsi tra loro.
Se il cambio di direzione non sarà corale, se non saremo in grado, come adulti di assumerci la responsabilità dello sterminio di giovani menti in atto, saremo destinati ad assistere all’autodistruzione delle nuove generazioni.
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