Termovalorizzatore, Bucci: “A giugno il bando per il nuovo impianto”

  • Postato il 30 aprile 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico aprile 2025

Liguria. Partirà a giugno il bando per costruire l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria, che potrà essere un termovalorizzatore o un waste to chemicals. Lo annuncia il presidente della Regione Marco Bucci. E intanto, stando alle dichiarazioni del governatore, torna sul tavolo anche l’ipotesi Scarpino, sebbene il vicesindaco reggente, dando mandato ad Amiu di partecipare alla manifestazione d’interesse regionale, l’avesse esplicitamente esclusa e lo stesso Bucci avesse precisato: “A Genova la vedo difficile”.

“La Regione Liguria si è intestata l’onere di poter chiudere veramente il ciclo dei rifiuti con un termovalorizzatore o, in termini più moderni, un generatore di energia. A Torino, ad esempio, hanno il riscaldamento gratuito, quindi noi andremo in questa direzione. Dove? È una bella domanda. Noi a giugno faremo partire il bando e come sapete, mi aspetto che ci sia un Comune che dica: lo facciamo qui”, spiega Bucci.

Com’è noto, infatti, l’area su cui costruire l’impianto dovrà essere proposta dai privati nella manifestazione d’interesse, ma servirà una nota di adesione del Comune in questione. I siti idonei erano stati individuati sulla base di uno studio del Rina che elencava cinque zone: Scarpino-Valpolcevera, Valle Scrivia, Vado-Quiliano, Cairo Montenotte e Cengio. E la Regione, nelle linee di indirizzo per l’avviso pubblico, ha stabilito in 320mila tonnellate all’anno la capacità minima dell’impianto.

Ma al momento non sembra esserci nessun Comune disposto a farsi avanti. Per questo la Regione, dopo aver vagliato l’ipotesi di commissionare un nuovo studio, ha deciso di cambiare strategia: “Nel bando – continua Bucci – sarà indicato cosa bisogna fare per poter partecipare, cioè per poter fare il partenariato pubblico-privato o o qualunque altro tipo di progetto, e chiederemo l’accordo con il sindaco del territorio, quindi sarà compito del sindaco delle aziende mettersi d’accordo. Potrà partecipare anche un’area diversa da quelle individuate e vedremo poi se ne vale la pena o no“.

Dunque lo studio del Rina non conta più nulla? “Non è vero che non conta più, conta eccome, perché è già fatto – replica il governatore ligure -. Se partecipa qualcuno di quelle aree, bene, abbiamo già fatto lo studio. Se partecipa uno di un’altra area, allora dobbiamo rifare lo studio, però è più è più semplice se partecipa una delle aree individuate dal Rina. Se invece partecipa un altro bisogna rifare uno studio addizionale”.

Bucci è fiducioso di poter chiudere la partita: “Anche nella Val Bormida ci sono ancora le possibilità, i sindaci stanno discutendo. Nessuno ha detto no, ci sono tante discussioni aperte ed è vero che ci sono delle delibere che dicono no, qui da noi mai, ma c’è anche la volontà di discutere combinazioni che possono addirittura portare a soluzioni positive. Prima di buttare via 450 milioni di investimento bisogna pensarci un attimo, perché c’è una ricchezza potenziale che va a finire nell’area in cui in cui verrà fatto il termovalorizzatore. Oggigiorno i termovalorizzatori non inquinano, pure la Danimarca lo dice. Ci sono dei retaggi culturali, benissimo, faremo in modo di risolvere tutti i problemi. Io sono ottimista perché so che alla fine la soluzione si trova”.

Autore
Il Vostro Giornale

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