Tra arte, impresa e memoria familiare. La storia del Museo dell’Olivo Carlo Carli a Imperia
- Postato il 27 luglio 2025
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- Di Artribune
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L’olivo accompagna le civiltà del Mediterraneo da qualcosa come 7mila anni e in Italia c’è un museo unico nel suo genere che ne racconta la storia. Siamo a Imperia, nella Riviera di Ponente, dove dal 1992 il Museo dell’Olivo Carlo Carli offre un percorso espositivo con diciotto sale tematiche tra archeologia, impresa e memoria familiare.










Il Museo dell’Olivo Carlo Carli a Imperia
Nato per volontà della storica famiglia olearia Carli, il museo ha sede in una palazzina Liberty degli Anni Trenta progettata dall’architetto ligure Rodolfo Winter che comprende anche un giardino con frantoi storici. L’edificio è sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e a oggi mantiene intatta la sua struttura e parte dell’arredo originale.L’ingresso, in particolare, è dominato da una vetrata liberty realizzata dal cartellonista Silvio Talman, smontata e protetta durante la guerra, poi restaurata nel 2013. L’opera racconta la storia della famiglia Carli e della sua attività avviata nel 1911: al centro, il marchio aziendale con Angiola Carli, figlia del fondatore, raffigurata mentre versa l’olio da una damigiana. Ai lati, gli stemmi dello Stato Pontificio e della Real Casa, che nel 1927 e nel 1937 riconobbero ufficialmente la Fratelli Carli come fornitore ufficiale. Foglie d’olivo stilizzate uniscono le tre ante, in un disegno che richiama simbolicamente l’unione tra passato, presente e futuro.

La collezione del Museo dell’Olivo Carlo Carli a Imperia
L’anima del Museo dell’Olivo è il Cavaliere del Lavoro Carlo Carli, figura centrale nella storia dell’azienda e nella promozione della cultura dell’olivo. Appassionato collezionista, Carli impiegò decenni per raccogliere oggetti, testimonianze, strumenti e opere d’arte che raccontassero la storia universale dell’olivo, oltre ogni limite geografico e temporale. Così, dal 1986 un team di studiosi e curatori lavorò alla schedatura scientifica dei pezzi, alla definizione del percorso museale e all’allestimento, che doveva mantenere l’impronta affettiva del collezionista senza rinunciare alla qualità museografica. Il Museo aprì ufficialmente nel maggio del 1992, ottenendo l’anno successivo la Menzione Speciale del Premio Museo dell’Anno, grazie alla sua capacità di innovare il modo in cui si raccontano temi legati alla cultura materiale.

Il percorso espositivo del Museo dell’Olivo Carlo Carli a Imperia
Ogni sala approfondisce un aspetto peculiare dell’olivo: dai suoi significati mitologici e religiosi, alla sua funzione sociale, fino all’evoluzione tecnica della produzione dell’olio. Si parte dalle prime civiltà olivicole del quarto millennio a.C., attraverso anfore greche e romane, fino ad arrivare ai contenitori in vetro e ceramica usati per profumi e unguenti nel Medioevo e nel Rinascimento. E si incontrano, poi, opere d’arte, strumenti agricoli, materiali pubblicitari, documenti e filmati d’epoca. Tra i pezzi più rari, antichi pressini da viaggio per l’olio, eleganti oliere in argento, manuali di farmacia con ricette a base di olio d’oliva e modellini funzionanti di frantoi. All’aperto, nel giardino del museo, si trovano veri e propri monumenti alla civiltà contadina. Il più imponente è un frantoio spagnolo del Seicento, con una gigantesca pressa a leva e una macina azionata da una turbina in legno, una tecnologia sorprendente per l’epoca. Accanto, un tipico frantoio ligure dell’Ottocento, con vasca in pietra e pressa a vite in legno, azionata da asini.

Il Museo dell’Olivo Carlo Carli e le rotte dell’olio nel Mediterraneo
Successivamente, nel 2002, ossia dieci anni dopo l’apertura, Carlo Carli volle ampliare ulteriormente il museo con una nuova sezione dedicata alle rotte dell’olio nel Mediterraneo. Questo percorso consente al visitatore di viaggiare idealmente da Atene a Cartagine e da Marsiglia a Costantinopoli, riscoprendo il ruolo che l’olivo ha giocato nello sviluppo economico e simbolico delle civiltà affacciate su questo mare. Questa ala, in particolare, rafforza l’idea di un doppio binario tematico del museo: da una parte il valore simbolico e culturale dell’olivo, dall’altra la valorizzazione del lavoro agricolo, artigianale e commerciale.
Caterina Angelucci
Museo dell’Olivo Carlo Carli
Via Garessio 13 – 18100 Imperia (IM)
Segreteria: +39 0183 295762
Email: info@museodellolivo.com
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