Tre tappe in Italia, tante montagne e molti assenti illustri: tutto quello che c’è da sapere sulla Vuelta de España 2025
- Postato il 23 agosto 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Da Torino a Madrid. In totale 3.151 chilometri, con 23.745 metri di dislivello e addirittura dieci arrivi in salita. Ventuno tappe racchiuse dal 23 agosto al 14 settembre. Tre in Italia. È la Vuelta de España 2025, giunta alla sua 80esima edizione. Una corsa che sarà ancora priva di Tadej Pogacar. In Spagna sono stati in molti a sperare in un ritorno dello sloveno dopo sei anni di assenza, ma alla fine il vincitore del Tour de France ha scelto di riposare. Ricaricare le pile in vista del Mondiale in Ruanda e del Giro di Lombardia. L’assalto alla Tripla Corona è stato rimandato almeno di un altro anno. Mancherà anche il campione uscente e quattro volte vincitore Primoz Roglic. Due forfait pesanti, che non abbassano però attese e livello. Tanti infatti sono i grandi nomi alla partenza. A cominciare da Jonas Vingegaard.
Il danese si presenta in Spagna con i gradi di favorito assoluto. Per alcuni la sua vittoria finale sarebbe addirittura inevitabile. La Grand Boucle di un mese fa ha messo in rilievo il suo stato di forma e l’assenza di Pogacar equivale quasi a un via libera verso la prima Vuelta della carriera. Vingegaard ha davanti una grande opportunità per tornare a trionfare in un Grande Giro a distanza di due anni (Tour de France 2023), cancellando in un colpo solo l’amarezza per le difficoltà avute dopo il grave incidente al Giro dei Paesi Baschi del 2024. Quella in terra spagnola è dunque una chance per riprendere confidenza con il successo, accumulare la fiducia necessaria a lanciare la sfida a Pogacar per il 2026. Per lui c’è anche da riscattare l’edizione del 2023, quando perse la maglia rossa per soli 17 secondi, a favore del compagno di squadra Sepp Kuss. E proprio lo statunitense sarà uno degli uomini su cui Vingegaard potrà contare, in una Visma-Lease a Bike che appare fortissima.
Ed eccolo quindi un altro tassello che pone il danese davanti a tutti: la squadra. Oltre a Kuss, la formazione olandese ha messo a disposizione di Vingegaard anche Matteo Jorgenson, Victor Campenaerts, Dylan van Baarle, Wilco Kelderman, Ben Tulett e Alex Zingle. Il percorso poi sembra disegnato su misura per le sue caratteristiche: tantissime montagne, decine di migliaia di metri di dislivello. Nella sesta tappa si arriva a Pal.Andorra (9,6 km al 6,3% di pendenza media), nella tredicesima si tocca l’Alto del Cordal prima della storica salita dell’Angliru (12,4 km al 9,7% di pendenza media). E poi la quattordicesima tappa con l’Alto Tenebreo, Puertu de San Llaurienzu e Lagos de Somiedo (16,9 km al 5,9% di pendenza media); la diciasettesima che prevede l’Alto de El Morredero (8,8 km al 9,7% di pendenza media). E infine la ventesima tappa, la Robledo de Chavela-Bola del Mundo. Puerto de Navacerrada. Un nuovo tappone montuoso da 5 Gran Premi della Montagna. Il tutto prima della sfilata celebrativa di Madrid.
Ma quella di Vingegaard non sarà proprio una cavalcata solitaria. Sono tanti infatti i rivali che possono mettersi tra lui e la maglia rossa. Tra questi non ci sarà Richard Caparaz, che ha scelto di rinunciare all’ultimo per puntare al Mondiale e al Lombardia. Sulla carta quindi i principali avversari saranno Joao Almeida e Juan Ayuso. Il primo reduce fin qui da un grande 2025 (vittoria al Giro dei Paesi Baschi, Giro di Romandia e Giro di Svizzera), il secondo arriva voglioso di riscattare la delusione del Giro d’Italia. L’ennesima lotta tra UAE e Visma proverà ad essere messe in discussione da Jan Hindley (apparso in condizione alla recente Vuelta de Burgos) e da Egan Bernal, alla caccia della sua Tripla Corona. Inoltre da non sottovalutare anche Ben O’Connor, un anno fa in maglia rossa per due settimane e giunto poi secondo nella generale. E poi ci sono gli italiani, con in primo piano Antonio Tiberi e Giulio Ciccone. Ma tra gli azzurri grande curiosità c’è attorno a Giulio Pellizzari. Il 20enne sta crescendo sempre di più, e nell’ultimo Giro d’Italia ha fatto vedere nuovamente ottime cose. Le ambizioni di classifica ci sono, la voglia di provare a fare qualcosa di importante anche. Presente pure Filippo Ganna.
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