Val d’Orcia tra cipressi e calici, dove il paesaggio e il vino raccontano l’autunno
- Postato il 10 settembre 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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L’autunno in Val d’Orcia è un dipinto che si rinnova, anno dopo anno, con colori e sapori. Dalle sfumature calde delle piante alla crescita delle vigne colme di grappoli fino ai cipressi: gli appassionati di turismo enogastronomico non possono non prendere in considerazione questo itinerario. Da settembre in poi, la valle patrimonio UNESCO rivela la sua anima più autentica, tra cipressi che disegnano il paesaggio e calici che custodiscono secoli di tradizione enologica.
Dalla maestosità di Montalcino, patria del Brunello, fino alle dolci colline di Montepulciano, ogni borgo racconta una parte della storia enologica di questa valle straordinaria. L’invito a scoprire la Toscana più autentica è qui: non ti resta che seguire il nostro itinerario.
I borghi del vino in Val d’Orcia
Chi visita il territorio non può che partire dai borghi della Val d’Orcia che, oltre al fascino storico, sono custodi della tradizione vinicola e vantano nelle vie del centro storico enoteche e locali dove degustare un calice accompagnato dalle ricette più amate. Ma quali sono i paesi del vino da scoprire?
Montalcino e il Brunello
Il Brunello di Montalcino è tra i vini toscani più amati sia in Italia sia all’estero. Il rosso strutturato e nobile è legato al territorio, alle numerose cantine e ai piccoli produttori che anno dopo anno si impegnano a rafforzarne il nome.
Montepulciano e il vino Nobile
A Montepulciano, la pietra rinascimentale incontra l’eleganza del Vino Nobile, tra i più antichi rossi d’Italia. Le stradine lastricate conducono a piazze scenografiche e palazzi storici, ma il vero spettacolo si trova sotto terra: le cantine storiche scavate nel tufo, dove barrique e botti custodiscono vini di straordinaria complessità.
Pienza, tra calici e degustazioni di pecorino
Pienza, la “città ideale” del Rinascimento, sorprende non solo per le architetture volute da papa Pio II, ma anche per la sua doppia anima gastronomica. Accanto ai calici dei vini Orcia DOC e Nobile di Montepulciano, qui il protagonista è il pecorino di Pienza, formaggio dalle mille stagionature che trova negli abbinamenti con i rossi locali un compagno perfetto. Le botteghe del centro storico invitano a degustazioni che uniscono sapori e panorami, perché dalle terrazze si aprono vedute mozzafiato sulla valle, soprattutto al tramonto.

Gli eventi autunnali in Val d’Orcia
Come in molti territori italiani, l’autunno è tempo di feste e sagre. In Val d’Orcia sono due gli eventi principali da non perdere. La prima è la sagra del Tartufo di San Giovanni d’Asso; nonostante non sia strettamente legata al vino, il prodotto apprezzatissimo in cucina fa da fil rouge a degustazioni e menù accompagnando una festa che coinvolge tutto il borgo.
Altrettanto suggestiva la sagra del Tordo di Montalcino: la tradizione della tavola non manca ma è anche presente una rievocazione della caccia medievale e dei tradizionali banchetti. Protagonisti? I piatti di cacciagione abbinati all’immancabile Brunello.
I punti panoramici che raccontano la Val d’Orcia
La Val d’Orcia è un set naturale che sembra pensato per stupire: ogni curva della strada svela un nuovo scorcio, ogni collina custodisce un quadro da immortalare.
Non a caso fotografi e registi di tutto il mondo hanno scelto questa valle della Toscana per raccontare la bellezza italiana: basta alzare lo sguardo e il paesaggio parla da solo. In autunno, quando i filari si tingono d’oro e di rosso, i belvedere e i borghi diventano veri e propri teatri a cielo aperto, pronti a regalare emozioni irripetibili.
Il belvedere di S. Quirico d’Orcia
Un must per chi vuole catturare l’anima della valle è il belvedere di San Quirico d’Orcia, forse il più fotografato della zona. Una distesa di colline ondulate che sembrano dipinte a mano, punteggiate da vigneti e casolari isolati incarnano l’anima di questa regione vinicola.
In autunno, i colori caldi fanno da cornice a un paesaggio che ti farà collezionare centinaia di like sui social con il tuo scatto condiviso. Peccato solo non poter immortalare anche il silenzio rotto solo dal vento tra i filari.

Cappella della Madonna di Vitaleta
Tra i luoghi più iconici della Val d’Orcia c’è la cappella della Madonna di Vitaleta da cui è possibile scattare foto panoramiche e godersi lo scenario da un punto di vista unico.
Circondata da cipressi e immersa in un mare di campi, non ha bisogno di effetti speciali: la sua semplice eleganza cattura al primo sguardo. Arrivarci al tramonto significa assistere a uno spettacolo di sfumature che cambiano minuto dopo minuto, rendendo l’esperienza magica e quasi sospesa nel tempo.
I dintorni di Pienza
Il borgo toscano del pecorino è una gemma che mixa un’anima rinascimentale con una medievale, ma i suoi dintorni sono pura magia. Se cerchi uno scorcio panoramico percorri la strada vinicola tra filari, fattorie e cipressi e goditi il relax e il viaggio on the road a ritmi lenti.
Le strade del vino attorno a Montalcino
Guidare lungo i percorsi che circondano Montalcino è un’esperienza che unisce i sensi: lo sguardo abbraccia le vigne che danno vita al Brunello, mentre l’olfatto si riempie di profumi di mosto e di terra bagnata. Curve dolci portano a cantine storiche, panorami mozzafiato e piccoli casali immersi nei filari.
L’on the road in Toscana? Un’ottima idea, in auto e in moto ma è anche possibile godersi il turismo lento a bordo dell’Espresso Siena che congiunge Roma attraversando la Val d’ Orcia con carrozze ispirate agli anni 70.

Il museo della vite e del vino di Montenero d’Orcia
Non possiamo pensare di fare un wine tour della Val d’Orcia senza visitare almeno un museo dedicato. Il museo della vite e del vino di Montenero d’Orcia è una chicca imperdibile: si trova nella piazza centrale del borgo e racconta i sapori, la tradizione contadina, la memoria e qualche curiosità attraverso oggetti, foto e testimonianze.
Tra i pezzi più affascinanti spicca un antico torchio in legno di quercia del Settecento, utilizzato fino ai primi del Novecento per la spremitura dell’uva, vero simbolo del lavoro manuale e della tradizione rurale.
Il percorso espositivo dà modo di scoprire anche altre specialità del territorio come le castagne e l’olio extravergine d’oliva: eccellenze che fanno parte della cultura gastronomica locale.