Vibo, tagliate 11 Guardie mediche. La proposta della dottoressa Piperno
- Postato il 29 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Vibo, tagliate 11 Guardie mediche. La proposta della dottoressa Piperno
Tagliate 11 Guardie mediche a Vibo, «Scelte calate dall’alto, servono soluzioni concrete» dice la dottoressa Piperno che lancia proposte per salvare la sanità di prossimità
CHIUSURA delle guardie mediche nel vibonese, dramma per le fasce più fragili della popolazione nei comuni tagliati fuori. È un duro intervento quello fatto dalla dottoressa Alessia Piperno sull’argomento del giorno. Il medico vibonese in servizio presso il Suem 118 non si nasconde dietro il camice e afferma, senza timori di sorta, che il suo attuale impegno in politica (è candidata alle prossime elezioni regionali nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra) scaturisca dal tentativo di affrontare dall’interno un sistema che crea situazioni del genere. Per gran parte della popolazione vibonese, apprendere dai mezzi di informazione la decisione da parte dall’Asp di Vibo Valentia di sopprimere ben 11 delle 41 guardie mediche operanti sul territorio provinciale di Vibo è stato uno shock. Ciò, paradossalmente, non lo è stato per la dottoressa Piperno.
Tra le prime voci ad intervenire con decisione contro questo ennesimo scippo perpetrato ai danni della popolazione vibonese, la Piperno spiega nei dettagli, al Quotidiano del sud, le gravissime conseguenze che causerebbe la chiusura di tali presidi medici di prossimità.
«In un futuro ormai prossimo – conferma il medico – a pagare un prezzo altissimo di questi “pseudo accorpamenti” saranno i cittadini più fragili e con scarse risorse economiche. Questi tagli indiscriminati avranno gravi ripercussioni in termini di sicurezza rispetto ai tempi di intervento in caso di necessità, e ciò a causa della mancata prossimitá nell’assistenza sanitaria».
GUARDIE MEDICHE TAGLIATE ELLA PROVINCIA DI VIBO ED ESTERNAZIONI DI GIUBILO A NICOTERA
Di più, la Piperno biasima le eccessive esternazioni di giubilo fatte dal sindaco di Nicotera. Giuseppe Marasco, nell’immediatezza della vicenda, ha elogiato la decisione assunta dalla triade commissariale dell’Asp di Vibo rispetto al taglio (o accorpamento secondo i punti di vista) delle guardie mediche sul territorio. «Grazie alla sensibilità mostrata dai commissari – ha affermato Marasco – stiamo finalmente discutendo di una soluzione che, seppur dolorosa in termini di riduzione delle postazioni, mira a garantire un servizio adeguato per tutti i cittadini. È fondamentale preservare la nostra salute collettiva e affrontare le carenze di personale in modo responsabile».
Sul punto la Piperno contesta Marasco senza mezzi termini: «Il Sindaco di Nicotera, essendo anche un sanitario, sa benissimo che a gravare su una scelta come quella intrapresa dall’Asp di Vibo sarà in primis il servizio di emergenza-urgenza. Ad esempio, per effettuare un intervento da Nicotera a Limbadi non sono sufficienti i canonici 18 minuti previsti dai protocolli, e quindi senza una guardia medica sul posto il rischio aumenta. A questo punto la domanda sorge spontanea: chi si assumerà la responsabilità in caso di una futura tragedia a causa di un ritardo?».
LE PROPOSTE DI PIPERNO
Detto questo, la Piperno offre alcune proposte per affrontare il problema: per evitare la soppressione degli attuali presidi salvavita basterebbe interloquire con i medici attualmente in servizio, giungendo ad un accordo che gratifichi economicamente il tanto lavoro extra di cui dovrebbero farsi carico. «Tutto questo è inconcepibile – continua Piperno -, basterebbe un minimo di lungimiranza per evitare di distruggere quel poco di sanità pubblica rimasta sul territorio vibonese. Tutti, compresa Azienda Zero con il Commissario Occhiuto, sono coscienti che un professionista del settore sanitario fa enormi sacrifici, soprattutto a livello personale. Quindi, per gratificarlo, è sacrosanto che abbia un adeguato compenso economico. Quello dei medici è fermo ai parametri del 1997, parliamo di quasi trent’anni fa».
Il medico propone ulteriori soluzioni per snellire l’attuale caos che affligge il sistema sanitario calabrese. «Nel periodo Covid i medici tirocinanti erano stati esentati dal seguire i corsi, dando loro la possibilità di operare per supportare la cronica carenza di personale sul campo. Purtroppo, finita la pandemia, questi giovani si ritrovano oggi a dovere staccare dal lavoro e perdere due giorni e tre notti per seguire i corsi. Al contrario, potrebbero continuare ad operare nelle varie strutture dando così una grossa mano a noi colleghi». Infine, la Piperno conclude il suo intervento con un appello alla ragionevolezza: «Il malaffare prospera dove mancano i diritti e la sanità vibonese è già sul baratro. È evidente che questo ulteriore passo indietro causerà danni irreparabili, ragion per cui invito tutti a riflettere prima che sia troppo tardi e si faccia pagare ai cittadini più fragili il prezzo di scelte calate dall’alto».
Il Quotidiano del Sud.
Vibo, tagliate 11 Guardie mediche. La proposta della dottoressa Piperno