Basilicata e petrolio, No Triv, contro nuovo permesso di ricerca
- Postato il 27 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Basilicata e petrolio, No Triv, contro nuovo permesso di ricerca
Il movimento No Triv Basilicata ha inviato una lettera a Telesca e ad altri sette sindaci della provincia di Potenza per scongiurare la concessione di permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Serra San Bernardo”
Il Coordinamento No Triv di Basilicata ha scritto via pec il 16 settembre scorso ai sindaci ed alle Amministrazioni di Acerenza, Brindisi Montagna, Cancellara, Oppido Lucano, Pietragalla, Potenza, Trivigno, Vaglio, gli otto Comuni della provincia di Potenza interessati dal permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Serra San Bernardo”, per chiedere di organizzare congiuntamente un incontro pubblico sul da farsi, al fine di scongiurare la sciagurata prospettiva di un’ulteriore concessione di coltivazione.
PETROLIO, LE RICHIESTE DEI NO TRIV BASILICATA
«A seguito della pubblicazione sul BUIG (Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse) – Anno LXIX N. 6 del 30 giugno 2025 del Decreto Ministeriale 13 giugno 2025, con numero di pubblicazione 36, a firma del Direttore Generale Fonti Energetiche e Titoli Abilitativi, Barbaro, il MASE decretava, nella rubrica dedicata ai decreti relativi alla variazione di area, il ripristino dell’area del permesso di ricerca “Serra S. Bernardo”, di cui Eni SpA è Rappresentante Unico al 63,34%, mentre Rockhopper civita detiene il 22,89% e Totalenergies Ep Italia il 13,77%». Si legge in una nota stampa del comitato.
«Pur trattandosi di un permesso di ricerca autorizzato dal 11/07/1994, tra cambi di quote, accordi societari, sospensioni e riduzioni dell’area, dopo oltre 30 anni la valenza economica, sociale, produttiva, politica, del permesso di ricerca in parola, è testimone delle tensioni, delle aspettative, degli inganni, che hanno attraversato almeno un paio di generazioni lucane. Prova ne è l’oscillazione, trasformista quanto corposa, della produzione normativa, che in pochi anni ha ribaltato le prospettive internazionali tracciate dalla COP 21 di Parigi, lo stesso orizzonte del New Green Deal, sullo scivoloso piano inclinato dettato dalle conseguenze della decapitazione tramite sentenze del TAR del Lazio nel 2024 dell’ormai defunto PiTESAI».
LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI
«Abbiamo la necessità e il diritto di sapere perché un pozzo come “Monte Grosso 001” – perforato nel 1989- (poi seguito da “Monte Grosso 001 ST”, perforato nel 1999) dalla British Gas Rimi, ricadente nel territorio del comune di Brindisi Montagna a 3.532 metri di profondità, fu sospeso in quanto “incidentato”. Mentre ora il Ministero ne autorizza il recupero senza tener conto della precedente sospensione né delle sue cause ed addirittura riportando agli attuali 359,298 km2 l’area delle ricerche che nel 2008 era stata ridotta a 268,56 km2». Spiega il Coordinamento No Triv Basilicata. «Chiediamo di mettere al centro di un auspicabile incontro congiunto tra amministrazioni ricomprese nell’area del permesso di ricerca ed associazioni di cittadine e cittadini anzitutto la reinterpretazione dei dati dei pozzi incidentati/abbandonati».
«APPROFONDIRE LA STORIA DEI POZZI ABBANDONATI»
«Approfondire la storia di ognuno dei pozzi incidentati e abbandonati sollecita ben altro che un mero esercizio cognitivo finalizzato alla reinterpretazione geologica! – viene sottolineato nel comunicato – Per molti di questi pozzi si tratta di intrecciare addirittura motivi di smottamenti, di implosioni, a volte addirittura di “misteri” legati alle tecniche ed alle strumentazioni utilizzate, valutando in premessa i danni ambientali arrecati ad un territorio di una piccola comunità letteralmente assediata da iter travagliati di istanze e concessioni di permesso».
NO TRIV BASILICATA: «QUESTO PROCESSO DISTRUTTIVO SI ARRESTI SUBITO»
«Se così è stato finora, vogliamo che questo processo distruttivo si arresti subito. Abbiamo il diritto di costruire percorsi di salvaguardia della salute e dell’identità delle comunità che vivono il territorio. Non vogliamo più mettere la nostra terra nelle mani di chi ha prodotto angoscia e sfiducia, dietro false promesse: per dirne una, l’osservatorio ambientale che doveva nascere a tutela dell’ambiente e della sanità dei lucani e che non è mai nato». Spiega il Comitato. «Dopo la certificazione dei profondi ed estesi danni arrecati in un secolo di attività estrattive documentate dalla Corte dei Conti di Basilicata ai rari ecosistemi lucani; dopo aver compromesso la risorsa idrica, dalle falde acquifere, ai fiumi, alle dighe, ai mari, condannando gli abitanti di Pisticci, Corleto, Viggiano, Marsico etc.»
CRESCITA ESPONENZIALE DI MALATTIE
A fronte della crescita esponenziale delle malattie cardiovascolari, respiratorie ed oncologiche rilevate negli studi epidemiologici come la VIS a Grumento Nova e Viggiano, non possiamo permettere oltre che visioni di breve respiro continuino a garantire la logica del profitto a favore degli interessi finanziari e degli extraprofitti delle compagnie dell’Oil&Gas».
NO TRIV BASILICATA: «BASTA COMPROMETTERE ANCORA IL TERRITORIO»
«Non possiamo consentire di continuare in maniera indisturbata a compromettere ancora il nostro territorio regionale, già nel 2015 definito dal presidente di Federpetroli Marsiglia “un buco nero irreversibile».
«SCIAGURATA PROSPETTIVA DI PASSAGGIO DI RICERCA»
«La sciagurata prospettiva del passaggio dal permesso di ricerca alla fase della concessione di coltivazione, fa del permesso di ricerca “Serra San Bernardo”, a ridosso del capoluogo Potenza, una minaccia concreta alla salute ed alle matrici ambientali di un territorio che ospita nel complesso oltre 100 mila persone». Conclude la nota stampa.
«CREARE PERCORSO EFFICACE DI OPPOSIZIONE»
«Chiediamo pertanto che Amministrazioni locali, cittadine/i, associazioni, insieme ed in nome dei beni comuni, sappiano costruire un efficace percorso di opposizione alle conseguenze delle attività di ricerca in parola, promuovendo un incontro pubblico congiunto sul tema. Qualora amministratori, associazioni, cittadine e cittadini libere/i dai condizionamenti estrattivisti volessero condividere con noi domande, idee e conoscenze, possono contattaci alla seguente e-mail: notrivbasilicata@anche.no».
Il Quotidiano del Sud.
Basilicata e petrolio, No Triv, contro nuovo permesso di ricerca