Il nuovo hotel di Matera è anche un museo: 16 abitazioni in 1000 mq di grotte
- Postato il 31 agosto 2025
- Arti Performative
- Di Artribune
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Quando si esplorano nuovi luoghi è possibile percepirsi non solo come turista, viaggiatore, o visitatore di passaggio? La risposta è affermativa se ci si trova al Moyseion, nel cuore dei Sassi di Matera, nuovo e unico progetto di ospitalità, in cui i nuovi arrivati sono considerati “abitanti temporanei” di un luogo che rievoca la quotidianità e i riti delle civiltà radicate in Basilicata tra il IV millennio a.C. e la Magna Grecia. Oltre 1.000 mq di grotte accolgono 16 abitazioni filologicamente ricostruite attraverso i principi dell’archeologia sperimentale; arricchite con riproduzioni di ceramiche, graffiti e simboli antichi che raccontano una storia diversa da quella ormai nota della civiltà contadina dei Sassi, rivalutando il patrimonio archeologico e simbolico del territorio lucano.
Il “Moyseion” di Matera nato per sopperire all’assenza dei visitatori dai musei
Antonio Panetta, imprenditore e ideatore del progetto, è partito da una critica ai musei tradizionali per concepire il progetto: dei milioni di visitatori che ogni anno arrivano a Matera, pochissimi dedicano tempo alle visite dei musei, come il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola. E dato che il pubblico rappresenta il principale interlocutore del futuro, è opportuno coinvolgerlo e avvicinarlo al patrimonio archeologico e storico adottando linguaggi diversi. Da qui l’idea di creare Moyseion, un museo abitato, in cui l’arte, i riti, la cucina, di una storia che va dal Neolitico alla Magna Grecia non si osserva da fuori ma la si vive da protagonisti attraverso esperienze dirette, declinate secondo diversi filoni tematici.

La musica al “Moyseion” di Matera
Grazie a archeo-musicologi italiani e stranieri, come un team da Cambridge specializzato nell’aulos, uno strumento a fiato; musicisti greci per la lyra strumento cordofono che si suonava con un plettro di materia dura, al Moyseion si ascoltano concerti dal vivo in cui vengono suonati strumenti antichi, un tempo usati per cerimonie religiose o private.
La cucina dai sapori antichi al “Moyseion” di Matera
Raffinate ricerche archeologiche sono state fatte in ambito culinario per recuperare ricette e informazioni relative a periodi precedenti all’epoca Magno Greca, già ben nota per numerose fonti letterarie, come le commedie di Aristofane e visive, come le decorazioni vascolari. Così, al Moyseion l’akratismòs, ovvero la prima colazione, è a base di pane d’orzo, focacce aromatiche, dolci con ricotta e fichi, formaggi, uova di quaglia, antichi salumi, crema di ceci, salse alla cipolla selvatica, hummus, yogurt con miele e frutta secca. La sera, invece, si partecipa al simposio, che ripropone la convivialità antica, per conversare su questioni umane e divine, tra vino, musica, giochi, musica. Con luci basse e proposte enologiche selezionate il pubblico assiste alla messa in scena di narrazioni interattive ispirate alle ancora poco conosciute commedie di epoca Magno Greca, sulla base di testimonianze raccolte dagli studiosi.





Un team fuori dagli schemi
L’équipe del Moyseion è a dir poco particolare, al posto di concierge e receptionist ci sono giovani archeologi, classicisti, filologi e storici dell’arte. Accanto a loro interpreti di strumenti antichi, musicisti, performer, attori e danzatori specializzati nella messa in scena di opere antiche. Un team che anima ogni giorno gli spazi, accoglie gli ospiti e interagisce con loro.
Le accomodation al “Moyseion” di Matera

Al Moyseion anche le tre tipologie di alloggi sono sui generis. Le accomodation in grotta che rievocano le più antiche testimonianze della presenza umana sul territorio, in epoca neolitica, ispirate ai siti archeologici di Porto Badisco, Palma Campania e Serra d’Alto, con riproduzioni di ceramiche, graffiti e simboli rituali. Le stanze, sempre in grotta, ispirate alle abitazioni della civiltà enotria, tra l’Età del Bronzo e l’inizio dell’Età del Ferro, con decorazioni, suppellettili e reperti che ne evocano la vita quotidiana. Gli alloggi di ispirazione magno-greca, caratterizzati da mosaici, colonne, simboli apotropaici, oggetti d’uso e riproduzioni di ceramiche, insomma da un’atmosfera in cui mito e bellezza erano parte della vita quotidiana.
Allo stesso periodo storico è ispirato il Santuario delle acque, con piscina riscaldata e tre vasche idromassaggio; progettato secondo il modello dei complessi termali ellenistici di Monasterace Marina (antica Kaulonía) e Policoro (antica Herakleia), di cui riprende i mosaici, con le figure simboliche del delfino, del drago marino, dell’ippocampo, oltre a statue di Demetra, Persefone e ninfee; per un’esperienza che equivale a un salto indietro nel tempo, in grado magari di suscitare la voglia di visitare i musei archeologici con un bagaglio di conoscenze in più.
Luisa Taliento
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