19 agosto, giornata mondiale della fotografia. Ma le scuole sono chiuse

  • Postato il 19 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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C’è la giornata mondiale della pizza e c’è quella del gatto, c’è la giornata mondiale della meteorologia e c’è quella del bacio. Ce ne sono infinite, per tutti gusti, e c’è pure la giornata mondiale della fotografia, il 19 agosto. Perché proprio oggi? Perché il 19 agosto 1839 Louis Daguerre presentò ufficialmente, a Parigi, l’invenzione del dagherrotipo, che prese dunque il suo nome e che viene considerato come la prima forma di fotografia. E già qui ci sarebbe da discutere: sarà che la storia la scrivono sempre i vincitori, ma in verità non fu quella la prima immagine/impronta fissa della realtà, se parecchi anni prima (1827) Joseph Nicéphore Niépce, per esempio, immortalò i tetti che vedeva da una finestra a Le Gras.

“Ma non fare il pignolo – mi si dirà – in fondo è solo una data simbolica!”. Sì, d’accordo, ma poi dentro il macromondo della fotografia qualcuno ha voluto perfino ritagliare altre giornate mondiali, una dentro l’altra come matrioske: e così, in aprile, ecco la “Giornata mondiale della fotografia a foro stenopeico”. Forse trapela la mia diffidenza per ogni tipo di “Giornata mondiale”, che se da una parte ha il merito di accendere un faro, una volta all’anno, su un tema specifico, dall’altra non si occupa del fatto che poi, quel faro, resta spento per gli altri 364 giorni.

Se parliamo di fotografia, e segnatamente in Italia, altro che giornata mondiale ci vorrebbe! Quella giornata è il Ballo di Cenerentola, o meglio ancora il Canto del Cigno. L’analfabetismo visivo regna sovrano, e nulla o quasi si fa, a livello istituzionale, per portare le persone verso una consapevolezza oggi più che mai indispensabile: quella che permette di leggere una fotografia e di decodificarne il messaggio, dietro cui si cela spesso ambiguità, inganno, malafede, propaganda, manipolazione.

Ci beviamo tutto nell’incapacità di esercitare delle capacità critiche e analitiche; vengono i brividi, da questo punto di vista, al solo pensare all’impatto dell’intelligenza artificiale. La giornata mondiale della fotografia, in tal senso, lascia il tempo che trova, e paradossalmente dà l’impressione che si attribuisca importanza a qualcosa che viceversa viene pesantemente trascurata.

Il giorno in cui a un bambino di sei anni, a scuola, in Italia, verrà mostrata una fotografia chiedendogli «Tu cosa ci vedi?» per poi discuterne tutti insieme maestri e compagni, ecco, quella sarà la nuova e più significativa data della giornata mondiale della fotografia. Difficilmente in agosto, con buona pace di Daguerre: le scuole, in questo mese, sono chiuse.

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Il Fatto Quotidiano

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