Decreto Sicurezza, siamo all’eversione divenuta sistema
- Postato il 12 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La legge sicurezza fa quasi rimpiangere il codice penale Rocco scritto durante il fascismo e ci riporta alla legislazione di emergenza degli anni di piombo, se non peggio. Bisogna subito chiarire che questa legge, nata con un decreto legge in violazione della Costituzione, non sussistendo i requisiti di necessità e di urgenza, con la sicurezza dei cittadini non ha nulla a che vedere. Non aumenterà per nulla la nostra sicurezza, anzi cresceranno paure e insicurezze. Per essere più preciso si consolida la sicurezza dell’ordine costituito ed in particolare delle forze di governo che potranno anche meglio abusare del loro potere.
Si consolida sempre di più una giustizia di classe, forte con i deboli e debole con i forti. Si cancella l’abuso d’ufficio e si incarcerano buttando la chiave ladri per disperazione, che invece andrebbero puniti ma dando loro le attenuanti generiche e non concedendole invece ai ladri di stato. Con un obiettivo strategico da perseguire nel medio e lungo periodo: realizzare una magistratura ed un apparato repressivo nel suo complesso che sia il braccio togato di uno stato di diritto della legalità formale e non della legalità costituzionale. Quindi uno scivolamento verso lo stato di polizia.
Al potere politico ed in genere ai poteri dominanti, soprattutto quelli economici, serve una magistratura piegata ai loro desiderata pronta a colpire chi osa dissentire ed opporsi in maniera pacifica ad una democrazia solo formale ed apparente che assomiglia sempre di più ad un regime. Non vogliono che vi sia un controllo di legalità che abbia come perno l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge ma uno stato autoritario che manganella e processa quelli che osano ubbidire ancora alla Costituzione. Siamo all’eversione divenuta sistema palese di governo di un ordine fondato sulla soppressione delle libertà.
E in questa maggioranza c’è chi si professa liberale. Non sono liberali, ma solo liberi di fare quello che più gli pare. Hanno previsto per fare alcuni esempi: la pena sino a sette anni per chi occupa una casa vuota e si trova in stato di necessità, una pena che ormai si commina raramente a spacciatori e mafiosi. La galera anche per donne in maternità e con prole in tenerissima età senza prevedere misure alternative al carcere. Sanzioni penali per chi protesta e dissente: dal genocidio contro il popolo palestinese ai cambiamenti climatici, dalle grandi opere pubbliche dannose ai diritti civili, dalle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro alla scuola e all’università. Sanzioni penali anche a chi protesta in maniera passiva e non violenta nelle carceri e nei centri di detenzione amministrativa per immigrati contro trattamenti disumani o condizioni di restrizione ingiuste.
Una serie di aggravanti poi con la sola finalità di tutelare a prescindere l’ordine costituito e nel contempo coprire gli abusi del potere. Con la ciliegina sulla torta di prevedere la licenza a delinquere di appartenenti ai servizi segreti in caso di terrorismo. A chi rispondono i servizi? Alla presidenza del Consiglio dei ministri. Chi decide quando si tratta di terrorismo? La presidenza del Consiglio. Quindi se il presidente del Consiglio considera sovversivi coloro che dissentono nei confronti del governo accusandolo di essere complice nel genocidio dello Stato d’Israele, la presidenza del Consiglio potrà dare la licenza di commettere reati ad appartenenti ai servizi per fermare la democrazia e attentare alla costituzione. E quali reati potrà autorizzare? Fino a che punto? Siamo oltre lo stato di polizia ormai. Siamo al regime.
Ma come ha fatto il presidente della Repubblica a promulgare questa legge? Non ci resta che lottare per attuare la Costituzione prima che venga modificata non solo sul piano materiale ma anche su quello formale.
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