Gesù disse: “Gli uomini di Ninive si sono convertiti alla predicazione di Giona”, chi era Giona? e Ninive?

  • Postato il 12 ottobre 2025
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Gesù disse, e la fonte Q (il resoconto più antico della sue parole) riferisce: “Gli uomini di Ninive si alzeranno in giudizio con questa generazione e la confanneranno , perché si sono convertiti alla predicazione di Giona, ed ecco qui qualcuno maggiore di Giona”.

Ma chi era Giona? Cosa fu Ninive?

Per i bambini della generazione cresciuta dopo la guerra Giona era un personaggio inventato nel 1952 per uno dei tanti album fumetti che hanno deliziato la nostra infanzia. Giona era la quintessenza dello iettatore. Come è stato scritto: “un magnete della scalogna, una divinità del male”.

A giustificare l’invenzione fumettistica c’è la storia del personaggio biblico.

Giona si fece la nomea di iettatore per avere attirato una tempesta sulla nave che lo portava lontano dalla Palestina oltre le Colonne d’Ercole, dove voleva sfuggire agli ordini di Dio di recarsi a Ninive.

Il mare si placò dopo che i marinai lo ebbero gettato in acqua ma non ci fu pace invece per Giona che finì per tre giorni nella pancia di una balena.

(Gio 1,1-2,1.11) Fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me».

Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s’imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore.

Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi. I marinai, impauriti, invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse: «Che cosa fai così addormentato? Àlzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo».

Giona buttato in mare

Gesù disse: “Gli uomini di Ninive si sono convertiti alla predicazione di Giona”, chi era Giona? e Ninive?
Gesù disse: “Gli uomini di Ninive si sono convertiti alla predicazione di Giona”, chi era Giona? e Ninive? – Blitzquotidiano.it(nel dipinto di Pieter Lastman, “Giona e la balena ,” 1621 )

Quindi dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque chi sia la causa di questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?».

Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra».

Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva lontano dal Signore, perché lo aveva loro raccontato. Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».

Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non periamo a causa della vita di quest’uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere». Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse.

Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò Giona sulla spiaggia.

A questo punto Giona comprese la lezione (Gio 3,1-10) e quando per la seconda volta il Signore ordinò: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico», Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la disposizione del Padreterno.

Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».

I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.

Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».

Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Fin qui il racconto biblico. Nella realtà le cose presero comunque una brutta piega.

Col passare del tempo i niniviti tornarono alle antiche abitudini e questa volta il Padreterno non mandò nessuno a metterli in guardia.

Così Ninive fu distrutta, nel 612 a.c. e rimase un cumulo di rovine fino ai primi scavi negli ultimi due secoli. 26 secoli dopo toccò ai fanatici dell’Isis, nel 2014, completare l’opera, dei babilonesi, distruggendo i monumenti riportati alla luce dagli archeologici.

La morale di queste pagine presenta più conclusioni. Può apparire come un monito per gli ebrei, anzi per tutta l’umanità nella sua invincibile tendenza a peccare (non di sesso, intendiamoci, ma di cattiveria e crudeltà, le Beatitudini, testo fondamentale, non parlano di astinenza ma di povertà e bontà verso il prossimo). Se ne ricava anche un disperante senso di caducità delle cose del mondo.

Una delle città più grandi e prospere del suo tempo semplicemente non esiste più. E così fu per Roma, per Atene, per Babilonia, Ugarit e chissà quante altre. Ma per Ninive fu peggio.

Secondo WIkipedia, Ninive fu una delle più famose città antiche della storia del mondo, sorta sulla

riva sinistra del Tigri nel Nord della Mesopotamia. Si sono trovate tracce di insediamenti preistorici risalenti probabilmente al VI millennio a. C. e altri reperti, più consistenti, di epoca Uruk e successive. Divenne capitale del regno assiro sotto il re Sennacherib (704 – 681 a.C.); ampliata e abbellita da questi e da Assurbanipal (668 – 626 a.C.) quando raggiunse l’apice del suo splendore, ospitando fra i 100 e i 150 mila abitanti.

La sua distruzione, nel 612 a.C., ad opera di Medi e Caldei, segnò anche la fine del grande regno assiro.

Fu Sennacherib che fece di Ninive nel 700 circa a.C. una città magnifica. Costruì nuove vie e piazze e imponenti palazzi fra cui il “Palazzo senza Eguali” scoperto nel 1847 da Layard. Il piano, in gran parte recuperato, ha una dimensione di circa 503 per 242 metri e comprende almeno 80 vani. Nel palazzo è stata trovata una vera e propria biblioteca di tavolette cuneiformi.

Secondo teorie recenti, adiacenti al palazzo vi erano forse i meravigliosi giardini conosciuti come Giardini pensili di Babilonia. Questo perché mentre a Babilonia non sono stati mai trovati resti ad essi riconducibili, i giardini creati da Sennacherib appaiono molto vicini alle descrizioni successive.

La cronaca babilonese narra la caduta di Ninive, assediata dagli eserciti di Nabopolassar, re di Babilonia, e di Ciassare di Media nel 612 a.C.: «La città [ridussero] in cumuli di rovine e mucchi [(di detriti)]».

In tempi moderni, pur trovandosi vicino alla città di Mossul, vi sorgeva solo un modesto villaggio e buona parte dei resti archeologici erano sepolti.

Gesù parla di Giona e Ninive

Completiamo il quadro con i riferimenti a Giona e Ninive contenuti nei Vangeli di Luca e Matteo.

(Luca 11,29-32) Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”.

(Matteo 12,38-42) Gesù disse: “Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c’è più di Giona!”.

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Autore
Blitz

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