‘Ho portato la pace eterna in Israele e… quell’altro posto’. Il discorso di Trump spiegato facile

  • Postato il 13 ottobre 2025
  • Blog
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

Trump parla per più di un’ora senza mai citare la Palestina. Sintesi del suo discorso che ho ascoltato con la massima attenzione:

Ciao, sono il presidente degli Stati Uniti, ho portato la “Pace Eterna” in Israele e già che ci sto in tutto il Medio Oriente: “una nuova età dell’oro”. Sono venuto ad annunciarlo qui al parlamento Israeliano dove ho parlato per più di un’ora: 66 minuti, spiegando che ho consigliato io a Bibi, dopo due anni, di smetterla di “Uccidere e uccidere e uccidere” con le armi mie che modestamente sono le mejo armi al mondo e raccontando il simpatico aneddoto di Bibi che mi chiama di continuo per chiedermi quest’arma e quell’altra che io manco sapevo che armi erano e però gliele davo uguale – le risate! – e lui giù a “uccidere e uccidere e uccidere” fino a quando gli ho detto: “Bibi, dammi retta un attimo, stammi a sentire, ora basta uccidere uccidere uccidere, dai! Ora goditi la vittoria! Pensa a quante cose può fare se non devi preoccuparti di difenderti e di offendere”. Sì, ho detto offendere, m’è scappato! ma questo bombarda con le armi mie sei stati sovrani: il lapsus ci sta!

“Ora basta Bibi perché ora io ho negoziato la pace”. La pace tra Israele e… come si chiama… ce l’ho sulla punta della lingua... boh, non mi viene è più di un’ora che parlo e non mi viene il nome di quella terra dove sono due anni che vai avanti a uccidere uccidere uccidere… come si chiama… e sì che ho nominato per la prima volta proprio adesso paesi con nomi improbabili tipo “Azerbaigian” e tutti voi giù a ridere perché ce lo vedi un presidente degli Stati Uniti che nomina un buco di culo come l’Azerbaigian! Le risate!

Però quell’altro paese con col quale ho fatto fare pace a Israele non mi esce mica come si chiama, che infatti, in 66 minuti, io non l’ho mai nominato quel paese, MAI, nemmeno una volta.

E dire che a un certo punto è spuntato un suggeritore, il solito comunista, il deputato ebreo comunista Ofer Cassif col suo compagno di lista, il deputato arabo israeliano Ayman Odeh che hanno esposto un cartello con scritto “Recognize Palestine”, condizione del resto mi dicono vagheggiata dall’accordo di pace di mio cognato ma tipo al punto 20 che lo leggono solo gli avvocati, perché noi uomini di affari i contratti li firmiamo leggendo al massimo i punti da 1 a 5 che il tempo è denaro. Fortuna che subito li hanno espulsi a quei due col cartello perché io, “Palestina”, nel mio discorso sulla pace eterna tra Israele e Palestina, non lo volevo proprio dire e infatti non l’ho detto, non l’ho mai nominata la Palestina, mai!

Solo, di striscio, ho nominato i palestinesi. Due volte: la prima dopo mezz’ora che parlavo e ho detto che oggi “Finisce un incubo non solo per gli israeliani ma anche i palestinesi e molti altri”, così, buttati lì in caciara, in mezzo agli ucraini e agli azerbaigianesi. La seconda volta, i palestinesi – ma non la Palestina, eh! – li ho nominati verso la fine, dopo che avevo promesso a Israele l’età dell’oro e della pace eterna, per dire che Oh, pure i palestinesi oggi hanno un’occasione d’oro!

Ho detto che “Hanno finalmente l’occasione abbandonare il terrorismo e la violenza e diventare migliori, e concentrarsi sul risollevarsi invece che sul distruggere Israele”. Capito sì che opportunità che gli dò a questi beduini? E quando gli ricapita? Vedi che generoso che sono? Me la date la statuetta l’anno prossimo? Che quest’anno è andata all’amica mia candidata dal ministro Rubio: prima le donne. Ma l’anno prossimo me lo date a me l’Oscar per la Pace, sì? Chi altri prima di me aveva mai fatto fare la pace a Israele e a… a cosa… come si chiama… vabbé, mo’ mi sfugge ma tanto sarà Israele pure quella, una volta che i palestinesi se ne vanno, proprio come è già diventata Israele “la Giudea e la Samaria”, che poi sarebbe la Cisgiordania ma prima di me ha parlato Bibi e ha detto che io le ho riconosciute, “La Giudea e la Samaria”, come “La patria ancestrale del popolo ebraico” nel mio piano di pace e allora sarà vero, che ne so: questo mi rimbambisce di chiacchiere e io certe volte gli dico di sì solo per levarmelo di torno, Capito?

Come dite? Che quello è territorio palestinese illegalmente occupato da Israele? Dai, facciamolo contento a Bibi sennò attacca di nuovo con la solfa che mi chiede le armi per uccidere e uccidere e uccidere e mi tocca dargliele che dice che sono il suo migliore amico. Ok?

Ah, dimenticavo di dire una cosa importante, che pure su questa storia del processo per corruzione Bibi mi ha fatto una capa tanta: “Herzog, Perché non lo perdoni? Dagli la grazia, dai!”. Te lo chiedo da presidente a presidente: fai come me che ho graziato decine di amici miei compreso il mio consuocero Charles Kushner, padre di Jared, che se non era per Jared mica la facevamo la pace tra Israele e i paesi arabi (quelli ricchi, intendo).

Jared è perfetto per trattare la pace perché nella vita non fa l’immobiliarista, come del resto il mio inviato speciale in medio Oriente Steve Vitkoff, che ci tengo a dire di fronte a questa platea che lui di diplomazia non ne sa un benemerito e che proprio per quello io l’ho scelto per il ruolo proprio come ho scelto Jared, e ci tengo a ringraziarlo mio cognato Jared (che è stato il primo a definire Gaza, “un promettente asset immobiliare”; il primo a parlare di grattacieli in riva al mare come quelli poi comparsi nel video riviera-Gaza che ho postato io. Che ha fondato il fondo di investimento Affinity Partners, che fa affari in tutto il mondo grazie ai capitali delle petrolmonarchie assolute del Golfo e che investe qui in Israele prediligendo imprese legate ai coloni e all’esercito, ma – essendo specializzato nel lucrare sul genocidio – anche nei Balcani e che molti mesi fa, in vista dell’affare-Gaza, ha raddoppiato la sua partecipazione in Phoenix Financial, società israeliana nota per i finanziamenti immobiliari negli insediamenti illegali israeliani all’interno dei territori occupati della Cisgior… della Giudea e della Samaria, lo so, ma tanto quest’ultima parte del discorso l’ho solo pensata che se la dicevo ad alta voce si capiva che c’ho un conflitto di interessi e non mi danno la statuetta).

L'articolo ‘Ho portato la pace eterna in Israele e… quell’altro posto’. Il discorso di Trump spiegato facile proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti