Il discorso di Roccella sulle ‘gite ad Auschwitz’ ha una sua logica perversa
- Postato il 13 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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I commenti scandalizzati alle parole della ministra Eugenia Roccella, che ha criticato le “gite ad Auschwitz” e la mancanza di solidarietà agli ebrei dopo il 7 ottobre, riportati da tutti i giornali, sembrano alquanto ingenui. Il pensiero della ministra Roccella ha una sua perversa logica e va guardato nella prospettiva dell’hasbarà, la propaganda difensiva che il governo di Israele mette in atto per giustificare lo sterminio compiuto a Gaza. E’ un discorso totalmente filo-israeliano che testimonia della convergenza tra gran parte delle comunità ebraiche italiane e l’estrema destra oggi al governo.
Per interpretare correttamente la logica del discorso pronunciato dalla ministra occorre riordinarne le argomentazioni, anche in relazione alla sede in cui è stato pronunciato, il convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire” organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei). Moked, la rivista dell’Ucei, commenta il discorso della ministra in termini lusinghieri ed è logico che un discorso come quello riportato non poteva non essere stato quantomeno anticipato agli organizzatori del convegno. La Ministra stessa, secondo l’Ucei, avrebbe risposto alle critiche: “Immaginare che una persona come me, da sempre amica di Israele e degli ebrei, possa presentarsi di fronte all’Unione delle comunità ebraiche per pronunciare parole negazioniste è ridicolo prima ancora che strumentale”. Dunque: piena condivisione di idee e di intenti tra l’Ucei e la ministra Roccella, con buona pace delle critiche che le sono state rivolte da più parti, inclusa la senatrice Liliana Segre.
La logica del discorso della ministra è abbastanza chiara ed è data dalla seguente concatenazione di argomenti:
1) esisterebbe in Italia un diffuso antisemitismo soprattutto o soltanto di sinistra, che si è espresso con la solidarietà alla popolazione di Gaza e della Cisgiordania;
2) roccaforti di questo antisemitismo sarebbero scuole e università;
3) i viaggi ad Auschwitz e le altre iniziative apparentemente di solidarietà con gli ebrei che le scuole organizzano sarebbero motivati dal tentativo di attribuire l’antisemitismo alla destra e al passato fascista, anziché alla sinistra attuale parlamentare ed extra-parlamentare;
4) la destra italiana oggi al governo è solidamente alleata con l’Ucei nella protezione degli ebrei italiani.
Del resto tutto il convegno era finalizzato a sottolineare il clima di presunte minacce all’incolumità stessa degli ebrei nelle scuole e nelle università (nonostante il fatto che molti attacchi noti alla popolazione civile e agli studenti sono opera di estremisti appartenenti alla comunità). E’ appena il caso di ricordare su questo tema anche il recente intervento del Presidente della Comunità Ebraica di Milano Walker Meghnagi: “Per fortuna c’è Meloni e la destra che ci difende. Altrimenti torneremmo al ’38. Se al governo ci fossero Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, a noi ebrei sparerebbero in strada”.
La senatrice Segre, come gran parte degli ebrei moderati, capisce perfettamente queste dinamiche, ma evidentemente per lei è troppo doloroso accettare la sintonia tra Ucei e il governo di estrema destra di cui la ministra Roccella è un’esponente; per questo la critica come se il suo discorso fosse stato pronunciato nel vuoto anziché in una conferenza organizzata dall’Ucei.
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