Il ritorno della Biennale d’arte di Alessandria d’Egitto dopo 12 anni di stop. Al via a settembre 2026
- Postato il 18 agosto 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Evoca l’immagine di un bacino d’acqua stagnante, pronto a riattivarsi dopo molti anni di immobilismo, Moataz Nasr, che nell’autunno 2026 curerà il ritorno della Biennale di Alessandria d’Egitto.
La storia della Biennale d’arte di Alessandria d’Egitto
Tra le rassegne d’arte di rilievo internazionale, la Biennale egiziana è la terza più longeva per fondazione, dopo Venezia, da cui ha mutuato il modello, e San Paolo del Brasile; ma da 12 anni a questa parte mancava all’appello, sospesa a causa dell’instabilità politica del Paese (al 2011 risale l’effettiva interruzione, seguita da un tentativo di ripristino, con scarso successo, nel 2014). Ora l’intenzione è quella di rilanciarla in grande stile, sotto la curatela dell’artista e attivista egiziano, classe 1961, che ha rappresentato l’Egitto alla Biennale di Venezia nel 2017 e ha diretto al Cairo lo spazio indipendente Darb 1718, fino alla sua demolizione, nel 2024, per far posto a un’autostrada.
Quando fu fondata nel 1955, all’epoca del presidente Gamal Abdel Nasser, la manifestazione si proponeva principalmente di valorizzare artisti provenienti dall’area del Mediterraneo, e con lo stesso spirito si è rinnovata negli anni, fino all’ultima, prolungata interruzione.
La Biennale d’arte di Alessandria d’Egitto torna nel 2026. Il focus sul Mediterraneo
A settembre 2026, l’edizione del rilancio – intitolata This Too Shall Pass – riproporrà l’attenzione per l’area mediterranea, includendo però anche artisti provenienti da altri Paesi, articolando la programmazione tra la mostra principale con oltre 50 artisti invitati ed esposizioni collaterali, ospitate presso i musei di Alessandria d’Egitto, pensate per promuovere i talenti emergenti egiziani. A guidare la selezione degli artisti sarà la volontà di presentare standard qualitativi elevati, propiziando un cambiamento necessario per la crescita del sistema dell’arte egiziano, rimasto fin troppo fermo nell’ultimo decennio. E il programma presenterà anche conferenze, momenti musicali, performance, per coinvolgere una platea ampia ed eterogenea, sostenendo al contempo gli scambi tra artisti e addetti ai lavori.
Una manifestazione per la crescita culturale della città e dell’Egitto
L’opportunità di rilanciare la Biennale arriva grazie a un’inedita collaborazione tra pubblico e privato, che oltre a garantire maggiore autonomia alla manifestazione – in passato finanziata quasi per intero con fondi pubblici – ne permetterà la rinascita nonostante la difficile congiuntura economica dell’Egitto. Nel progetto sono dunque coinvolte importanti aziende locali, e il comitato organizzatore – anticipa The Art Newspaper nel dare notizia del ritorno della Biennale – vedrà confrontarsi funzionari del Ministero della Cultura egiziano e mecenati noti alla scena artistica internazionale, da Mai Eldib ad Ahmed Shaboury, Hisham El-Khazindar e Rasheed Kamel, oltre all’architetto Omniya Abdel Barr.
Perché il ritorno sia ancora più significativo, la prossima Biennale di Alessandria attiverà anche diversi luoghi storici e simbolici della città, come l’anfiteatro romano, la celebre Biblioteca, la Cittadella di Qaitbay e l’antica Fouad Street. L’auspicio è che la rassegna possa trasformarsi in un momento di riflessione sulla necessità di condividere spazi e momenti culturali con la cittadinanza, oltre ad alimentare lo sviluppo della scena artistica locale.
Livia Montagnoli
L’articolo "Il ritorno della Biennale d’arte di Alessandria d’Egitto dopo 12 anni di stop. Al via a settembre 2026" è apparso per la prima volta su Artribune®.