Incendi in Spagna: 115mila ettari bruciati, 3 morti e migliaia di sfollati. Sanchez: “Serve un patto non ideologico contro la crisi climatica”
- Postato il 17 agosto 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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È di 115mila ettari la superficie boschiva devastata dagli incendi nella Spagna nord-occidentale. Un’ondata di fuoco senza precedenti, principalmente in Galizia, Castiglia e Leon ed Estremadura. In totale sono 39 i roghi attivi, che sferzano in gran parte le province di Ourense, Zamora, Leon e Caceres, e hanno provocato finora tre morti, oltre 3mila sfollati in Castiglia e Leon, centinaia di persone costrette a confinarsi in casa per proteggersi dal fumo, con una quindicina di strade interrotte e la sospensione del servizio dell’alta velocità ferroviaria, nella provincia di Ourense, della linea di collegamento fra Madrid e la Galizia.
Per contrastare l’emergenza, aggravata dalla persistenza di condizioni meteorologiche estreme, con temperature che anche oggi supereranno i 40 gradi in varie zone della penisola, il governo ha messo in campo un massiccio dispositivo di sicurezza, schierando circa 3.500 militari dell’Unità di emergenza dell’esercito (Ume), oltre 5mila agenti della guardia civil e 350 della polizia nazionale, oltre ad aver attivato il meccanismo europeo di guardia civile, che ha inviato due aerei anfibi Canadair a supporto delle operazioni di spegnimento.
Il presidente del governo, Pedro Sanchez, ha interrotto le vacanze per recarsi oggi in alcune delle aree più colpite dai roghi e coordinare la risposta di emergenza agli incendi ancora fuori controllo. In occasione della visita, il premier spagnolo, parlando ai media, ha proposto un “patto di Stato per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico“. Un progetto che “coinvolga le amministrazioni pubbliche, le forze politiche, la società civile, la scienza, le imprese e i sindacati” in una strategia che anticipi “una migliore e più sicura risposta” all’aggravamento dell’emergenza climatica in Spagna e resti fuori dalle contese ideologiche.
Sanchez ha ricordato che dal 2018 il governo progressista ha dichiarato l’emergenza climatica in Spagna e da allora ha rafforzato la capacità di risposta di Protezione civile, aumentate le partite destinate alla prevenzione e alla lotta a incendi, anche con “il recente piano di prevenzione ed estinzione incendi del 2025, che ha permesso risposta rapida in questa situazione” di grave emergenza. Il premier ha annunciato lo spiegamento di altri 500 militari dell’Unità di emergenza dell’esercito sul fronte dei roghi. E ha ringraziato per “l’aiuto di Paesi come Italia, Germania, Francia, Slovacchia e Olanda”, inviato attraverso il meccanismo europeo di guardia civile.
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