Perché Trump ha teso un’imboscata (anche) al presidente del Sudafrica

  • Postato il 22 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’ultima cosa che un leader straniero vuole mentre si trova nello Studio Ovale della Casa Bianca è un disaccordo pubblico a favore di telecamere, che è esattamente quello che è successo durante l'”imboscata” di Donald Trump al presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Un incontro ufficiale molto atteso che si è trasformato in un acceso confronto alla Casa Bianca, segnando un momento di forte tensione diplomatica tra i due Paesi.

Ci si aspettava il solito rituale con l’ospite che loda il presidente degli Stati Uniti e promette una nuova e fruttuosa cooperazione economica e… bla, bla, bla. Ma poi Trump improvvisamente ha proiettato, fuori dall’agenda ufficiale, un documentario (una banale raccolta di slogan) che a suo dire denunciava addirittura presunte uccisioni di agricoltori bianchi sudafricani. Un Trump furioso ha parlato di un “genocidio” in corso, accusando il governo sudafricano di espropriare le terre a questa minoranza e di non intervenire contro le violenze, ripetendo più volte parole come “morte, morte, morte”.

Una scena notevole – che ha immediatamente tracciato paralleli all’incontro aspro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a febbraio.

Ramaphosa, turbato, è rimasto molto calmo e – immaginando che forse Trump stesse delirando – ha risposto con fermezza, definendo queste accuse “una narrazione infondata”. Ha negato l’esistenza di un fantomatico piano di persecuzione contro gli agricoltori bianchi. Una gag surreale.

Pensate che ancora oggi circa il 75% delle terre agricole commerciali del Sudafrica sono di proprietà della minoranza bianca, che rappresenta circa il 7% della popolazione totale, mentre la maggioranza nera, che costituisce quasi l’80% della popolazione, possiede ufficialmente il 4% delle terre private. L’1% più ricco della popolazione sudafricana detiene circa il 71% della ricchezza totale del Paese.

Sapete perché Trump ha fatto la sua ennesima “scenata”? Perché una recente legge in Sudafrica ha introdotto un meccanismo che in alcuni casi specifici facilita l’esproprio di terreni privati da parte dello Stato. Di norma, lo Stato deve pagare, ma in casi molto particolari stabiliti dal tribunale, come per i terreni abbandonati, la legge prevede la possibilità ipotetica di una “compensazione nulla”, cioè un pagamento minimo o addirittura nullo.

E non potendo metterci un dazio, il cowboy si è messo a urlare.

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Il Fatto Quotidiano

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