Recuperare il marmo e farne arte. L’opera di Angelo Iodice in Puglia
- Postato il 16 agosto 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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Una preziosa interpretazione del ritmo incessante dell’esistenza attraverso l’eternità della pietra naturale e dei numeri: è il cuore dell’opera L’Altare dell’Ammonite realizzata dall’artista Angelo Iodice (Barletta, 1980) e posta, per tutta l’estate, in una dimora storica leccese di grande pregio. Realizzata in collaborazione con Simeg, storica azienda della lavorazione del marmo e della pietra, la sequenza di Iodice consiste in una serie di frammenti di marmo di recupero su cui è scolpita la sequenza numerica della sezione aurea, con ogni segmento che scandisce lo scorrere del tempo.
“L’Altare dell’Ammonite” di Angelo Iodice
L’Altare dell’Ammonite, la cui creazione è iniziata nel 2023, si compone nello specifico di una sequenza di marmi scolpiti lunga più 9 metri. Il numero è impresso su onici e quarziti, graniti e marmi e rappresenta una porzione della natura che si riproduce ininterrottamente. L’opera è stata presentata il 24 luglio 2025 nell’ambito dell’evento DIVENIRE PERPETUO a Sternatia, Lecce, dove starà fino all’autunno. “La scelta dei marmi, la selezione degli equilibri cromatici più rari, fatta insieme, ha permesso all’Altare dell’Ammonite di avanzare non solo nello spazio ma di farlo con la forza di un incontro tra i più segnanti, la vita di un’artista, di un uomo”, ha detto l’artista.
La pratica artistica di Angelo Iodice
Angelo Iodice è un artista contemporaneo che indaga paesaggio, tempo e memoria attraverso installazioni ambientali e scultoree, ma è anche un chimico. Spesso lavora attraverso le formule matematiche nei processi di industrializzazione per tradurre la realtà in immagini: le formule esprimono il suo tentativo di spiegarne l’irrazionalità.






Il progetto “L’Eccesso” di Simeg
“L’incontro con Angelo Iodice è stato sorprendente. Esplorare insieme una ad una le rimanenze di marmo è stato come riscoprire le caratteristiche più profonde di ciascuna. Lo sguardo di Angelo ha saputo cogliere in ogni frammento un tassello di un’opera più grande, armoniosa e senza tempo. È questo lo spirito de L’Eccesso, in cui ogni materia può riprendere vita”, ha detto Carlo Rotini di Simeg. La collaborazione rientra infatti nel progetto aziendale L’Eccesso, che celebra la rinascita della pietra naturale attraverso il design circolare e sostenibile. L’estrazione e il taglio del marmo lasciano infatti dietro di sé, nei magazzini, una mole di lastre residue, che in questo modo recuperano dignità e valore diventando pezzi unici.
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