Roma, cosa ci fa uno scatolone di vetro e metallo in Piazza di Spagna?
- Postato il 4 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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…S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa la voce
che salirà le tue scale…
Così la poesia di Cesare Pavese “Passerò per Piazza di Spagna” del 28 marzo 1950. Un luogo rimasto magico, nonostante il quotidiano assalto di turisti che accorrono per immortalarsi davanti alla scalinata che scende da Trinità dei Monti e alla fontana della Barcaccia.
Ora nella piazza storica e plurivincolata, proprio accanto all’infilata di palme, è atterrata una struttura di metallo e vetro di circa 38 metri quadrati, alta più di tre metri. Si tratta di un “P-stop”, Punti di Informazione Turistica, posizionato sopra dei gabinetti pubblici sotterranei già presenti nella piazza da anni, funzionanti e presidiati, a cui si accedeva con una scala coperta da una leggera tettoia trasparente e con un ascensore per chi non poteva fare le scale.
La struttura preesistente esterna è stata demolita – in pieno Giubileo i gabinetti sono stati messi fuori uso per almeno 3 mesi – e al suo posto si sta finendo di montare l’ingombrante scatolone, identico in tutto e per tutto agli altri 8 P-stop sparpagliati nel centro storico, costruiti da un concessionario privato sopra altrettanti gabinetti pubblici già presenti, dove l’informazione turistica si sposa con scaffali ricolmi dei soliti gadget e un pannello su cui scorrono promozioni di servizi e spettacoli per turisti. Anche perché i soldi per costruire quello e altri due manufatti su altri gabinetti esistenti, a piazza Sidney Sonnino a Trastevere e piazza della Città Leonina accanto alle Mura Vaticane, li mette il privato, 450.000 euro, in cambio di una concessione pluridecennale per la gestione.
Ma come è potuto accadere che un simile manufatto atterrasse in una delle piazze più famose del mondo? Da quando Carteinregola ha promosso un appello sottoscritto da 60 esperti di tutela dei beni culturali, urbanisti, storici dell’arte, esponenti di associazioni, a cui continuano ad aggiungersi nuove firme, anche di increduli cittadini, la domanda è rimbalzata anche sui giornali, ma le risposte non sono arrivate.
Soprattutto non è chiaro perché il Sindaco Gualtieri, in qualità di Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025 abbia inserito, nella primavera 2023, la costruzione dei tre punti di informazione turistica nel DPCM degli interventi giubilari, che erano stati bocciati dalla soprintendenze nel 2015 (che avevano invece approvato gli altri 8 poi costruiti). E non è chiaro perché le stesse Soprintendenze abbiano approvato oggi quello che era stato bocciato allora.
Infatti dieci anni fa “per i tre siti di piazza di Spagna, piazza Sidney Sonnino e piazza della Città Leonina” era stata “approvata la sola manutenzione dei bagni interrati, con esclusione del servizio di accoglienza turistica di superficie”.
Cosa è cambiato da allora? I luoghi storici sono gli stessi e anche gli scatoloni di metallo e vetro, uguali agli altri 8 già posizionati in altri luoghi strategici, anche se più defilati. Tra l’altro nel DPCM del 2023 (confermato nel successivo DPCM del 2024) si parla di “completamento” dei bagni pubblici integrati con punti di informazione turistici, quando nella convenzione stipulata nel 2015 quei tre interventi rientravano già nel “pacchetto” in concessione al privato, ma solo per la riqualificazione dei gabinetti esistenti e la gestione del servizio di toilette, senza manufatti superficiali.
Da quanto riportato in alcuni articoli giornalistici, il Campidoglio avrebbe assicurato che nel P-stop di Piazza di Spagna “non saranno ammesse pubblicità, le luci saranno più tenui, e il merchandising sarà selezionato per evitare connotati puramente commerciali”, ma nel verbale del tavolo tecnico che ha approvato gli interventi (l’abbiamo avuto da accesso agli atti) non c’è traccia di tali prescrizioni. Prescrizioni che in ogni caso non modificherebbero l’ingombrante presenza, letteralmente “fuori luogo”.
Anche il I Municipio qualche giorno fa ha approvato all’unanimità maggioranza – opposizioni una risoluzione che chiede una “valutazione di conformità ambientale e paesaggistica della struttura P.I.T. realizzata a Piazza di Spagna”, ma il Sindaco Commissario va avanti: pochi giorni fa la Giunta ha prolungato al privato la concessione per la gestione degli 11 P-stop di 7 anni, dal 2038 al 2045, a causa dei mancati introiti – compresa la percentuale statuita sulle card dei musei – per il periodo di chiusura del Covid e per i costi delle tre nuove strutture.
Come Carteinregola pensiamo che basterebbe venire sul posto per rendersi conto dell’impatto insostenibile della struttura sulla bellezza della piazza. L’abbiamo chiesto al ministro della Cultura Giuli e anche al sindaco Gualtieri.
Sappiamo quanto sia difficile per un’istituzione e per un personaggio politico fare un passo indietro su decisioni prese, ma avere il coraggio di correggere il tiro, soprattutto quando le scelte hanno conseguenze così devastanti su un luogo della città, nel sito Unesco patrimonio dell’umanità, dimostrerebbe che il Sindaco ama davvero Roma.
(su carteinregola.it un breve video che illustra la vicenda, l’appello con le firme e la ricostruzione dei fatti con i documenti)
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