Sarebbe molto grave far fallire il piano di pace americano in Ucraina: l’Ue è imbarazzante

  • Postato il 27 novembre 2025
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Sarebbe grave e molto pericoloso per il futuro dell’umanità se non si dovesse cogliere fino in fondo l’opportunità del piano di pace in Ucraina predisposto dall’amministrazione americana. La piattaforma iniziale è articolata ed è frutto di un lavoro approfondito svolto da più canali diplomatici ai massimi livelli: soprattutto Usa, Russia, Cina, Turchia ed India. Ucraini ed europei ovviamente partecipi ed ascoltati, ma mai decisivi.

Il piano di pace è molto di più di un cessate il fuoco e della fine del conflitto, nato da un’aggressione illegale di Putin e dolosamente provocata dalla Nato e dal governo ucraino burattino nelle mani dei precedenti governi americani. Ogni piano di pace serio non può che essere una mediazione ed oggi l’obiettivo prioritario è porre fine subito ad una guerra che sta distruggendo la vita del popolo ucraino e di migliaia di soldati da una parte e dall’altra. Nel piano la Russia ottiene territori, in particolare Donbas e Crimea, che già nell’accordo di Minsk del 2014 rientravano in una gestione totalmente autonoma della Federazione Russa che poi Kiev non ha mai garantito ed anzi il governo ucraino si è responsabile di gravi crimini.

L’Ucraina potrà entrare nella Ue, ma non nella Nato, ma è previsto che se dovesse essere nuovamente minacciata la sicurezza dell’Ucraina la Nato potrà intervenire. L’Ucraina non potrà avere armi nucleari e ci sarà un limite, comunque altissimo, al numero di personale delle forze armate. Si prevedono garanzie di sicurezza future non solo per l’Ucraina, ma anche per la Russia e l’Unione Europea. Si gettano le basi su un accordo globale per la riduzione delle armi nucleari, così come un patto di non aggressione tra tutte le parti per il futuro, dal Portogallo alla Russia. La revoca delle sanzioni alla Russia ed il ripristino di tutte le relazioni economiche e diplomatiche. Immediate elezioni in Ucraina, fortemente temute da Zelensky. La ricostruzione dell’Ucraina con fondi provenienti da più fonti e non può essere però condivisibile che vi sia la guida americana che ricaverebbe ingenti profitti, mentre invece sul piano economico la Russia deve maggiormente contribuire, in quanto Stato aggressore, alla ricostruzione.

Bisogna dare atto all’amministrazione Trump di aver agito meglio dell’amministrazione Biden, che ha contribuito ad innescare la guerra illegale, ad alimentarla e a foraggiare un regime anche corrotto che non ha fatto in definitiva gli interessi del popolo ucraino.

L’Unione Europea è stata quanto meno imbarazzante. Nessuna proposta di pace in questi anni, se non adesso un misero contributo teso più a sabotare la possibilità di pace che finalmente si prefigura all’orizzonte. Un piano di riarmo spaventoso, senza precedenti, paventando il pericolo, falso, del nemico invasore alle porte. La costruzione di un’economia di guerra ed una politica anche istituzionale di guerra al fine di consolidare un’economia che era debole rispetto ai partners mondiali e per rafforzare leadership europee inconsistenti. Un sostegno militare ed economico senza condizioni al governo ucraino travolto da scandali, corruzioni e tradimenti ai massimi livelli. Il tutto con un danno economico senza precedenti alle popolazioni europee occidentali che stanno pagando un prezzo altissimo: cittadini, lavoratori, famiglie, imprese. Un fallimento su tutta la linea.

Se andassimo indietro a Von Der Leyen, Merz, Macron, Starmer e Meloni, non avremmo la pace, ma la probabilità sempre più concreta di una guerra anche nei nostri territori, cresceranno le disuguaglianze economiche con danni incalcolabili, con una compressione dei diritti che rimangono con meno risorse, per non parlare dei danni ambientali immensi. Far apparire Trump come l’uomo della pace è però sicuramente una medaglia ad una dirigenza politica europea occidentale che è il peggio che si potesse prefigurare.

Mentre tanti opinionisti da salotto e politici mediocri vogliono la guerra ad oltranza tanto non sono loro che combattono e muoiono, non c’è da augurarci che la proposta di pace raggiunga, con tutte le modifiche del caso, il suo obiettivo e non venga sabotato da governi corrotti, da trafficanti di armi, da organizzazioni mafiose e da dirigenti politici egoisti e mediocri che non fanno gli interessi dei popoli.

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Il Fatto Quotidiano

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