Ho chiesto a ChatGpt come ridurre le liste d’attesa in sanità: un’affermazione mi ha colpito
- Postato il 5 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Come sapete anche la Regione Lombardia, il suo Presidente Attilio Fontana e l’Assessore Guido Bertolaso, si è arresa all’allungarsi delle liste di attesa con il Sistema Sanitario Nazionale ed ha firmato un protocollo di intesa con i Nas per essere aiutata a gestire in modo ottimale le liste di attesa.
Come sapete, dopo questo accordo, sono stato a colloquio con il Comandante dei Carabinieri dei Nas per la tutela della Salute a spiegare le mie idee ben precise in questo settore che devono partire da una revisione complessiva del sistema salute. Oggi ho deciso di porre questa domanda all’Intelligenza Artificiale: “come ridurre le liste di attesa in sanità. Questa la risposta:
“Ridurre le liste di attesa in sanità è una questione complessa che richiede un approccio multifattoriale. Ecco alcune strategie che possono essere implementate per affrontare questo problema:
- “Ottimizzazione della gestione delle risorse”
- Pianificazione Efficiente: Utilizzare strumenti di pianificazione per ottimizzare l’assegnazione delle risorse e migliorare la gestione degli appuntamenti.
- Analisi Dati: Monitorare costantemente i dati relativi alle liste di attesa per identificare i colli di bottiglia e intervenire tempestivamente.
- “Incremento dell’offerta di servizi”
- Assunzione di Personale: Aumentare il numero di professionisti della salute per ridurre il carico di lavoro e accelerare i tempi di attesa.
- Estensione degli Orari di Lavoro: Offrire servizi in orari prolungati, inclusi weekend e festivi, per aumentare la disponibilità degli appuntamenti.
- “Innovazione tecnologica”
- Telemedicina: Implementare servizi di telemedicina per le visite non urgenti, riducendo così la necessità di visite di persona.
- Sistemi di Prenotazione Online: Utilizzare piattaforme digitali per facilitare la prenotazione e la gestione degli appuntamenti, ottimizzando il flusso dei pazienti.
- “Educazione e prevenzione”
- Programmi di Prevenzione: Investire in campagne di educazione sanitaria per ridurre l’incidenza di malattie croniche che aumentano la domanda di servizi sanitari.
- Autogestione della Salute: Promuovere iniziative che incoraggino i pazienti a gestire la propria salute e a fare un uso appropriato dei servizi sanitari.
- “Monitoraggio e valutazione”
- Feedback dei Pazienti: Raccogliere feedback dai pazienti sulla loro esperienza di attesa e sugli intervalli di tempo per identificare aree di miglioramento.
- Indicatori di Prestazione: Stabilire indicatori di prestazione chiari per monitorare i progressi nella riduzione delle liste di attesa.
- “Collaborazione e integrazione”
- Reti di Collaborazione: Favorire la cooperazione tra diverse strutture sanitarie (pubbliche e private) per gestire i pazienti in modo più efficiente.
- Referral Efficiente: Migliorare il processo di referral tra specialisti e medici di base per garantire che i pazienti vengano indirizzati alle strutture appropriate senza ritardi.
- “Fondi e investimenti”
- Finanziamenti Adeguati: Assicurare che ci siano fondi sufficienti destinati all’ampliamento delle strutture sanitarie e all’acquisto di tecnologie moderne.
- Incentivi per le Strutture: Fornire incentivi alle strutture sanitarie che dimostrano una riduzione efficace delle liste di attesa.
Implementare queste strategie richiede l’impegno coordinato di diversi stakeholder, inclusi governi, professionisti della salute e pazienti, per garantire una sanità più accessibile ed efficiente.”
Molte delle cose che ChatGpt ha risposto sono già state provate senza successo alcuno o con successi localizzati e soggettivi, non oggettivi per tutti quali maggior denari per le prestazioni o allungamento degli orari disponibili. Mi interessa molto però una affermazione dell’Ai che ho espresso nel mio colloquio con il Comandante dei Nas che recita: “Favorire la cooperazione tra diverse strutture sanitarie (pubbliche e private) per gestire i pazienti in modo più efficiente.”
Ai Nas ho spiegato che solo un sistema di controllo adeguato sulle prestazioni sanitarie nelle Unità Operative Specialistiche può far comprendere maggiormente la presenza di “Pantalone” come soggetto che paga e che vuole sapere cosa paga e perché. Ma non solo. Pantalone ha anche delle tasche che possono essere aperte maggiormente o in modo ridotto se si utilizzano risorse solo per la medicina difensiva e non per la difesa esclusiva della salute dei cittadini!
Su questo argomento cade l’asino, seppur artificiale. Se permettiamo, senza controllo, ai privati di far parte del sistema salute pubblico arricchiamo sempre più il sistema riducendo la salute comune.
E’ di questi giorni la notizia che il gruppo italiano più importante in sanità, il gruppo San Donato, ha chiuso il 2024 con un fatturato di 2,6 miliardi di euro ed una politica espansiva in diversi stati. Il pubblico deve assolutamente imparare dal privato, a patto che questo offra le prestazioni del pubblico nelle stesse misure e con gli stessi numeri, senza deviare verso sistemi privati, lasciando come specchietto delle allodole il Sistema Sanitario Nazionale, le loro prestazioni ed i loro fatturati.
Spero che i Nas applichino i pochi, ma chiari, concetti che ho esposto partendo da un fatto semplice: il sistema esistente fa male ha tutti e bene solo alle casse di chi investe sulla salute pubblica rendendola principalmente privata.
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